Qua la zampa
Caldo, sole e parassiti: i consigli del veterinario
Sul fronte caldo, «per quanto riguarda i cani – sottolinea il dott. Pappalardo -, bisogna sicuramente evitare la passeggiata nelle ore più calde: quindi, portarli fuori la mattina presto, il pomeriggio tardi e la sera. Evitare inoltre di fare sostare i nostri amici a quattro zampe dentro le auto, che si infuocano». I cani e i gatti, ma anche i conigli, infatti, hanno più problemi col caldo che col freddo, perché hanno poche ghiandole sudorifere e «la maggior parte del calore – sottolinea il professista – lo scambiano attraverso la traspirazione, quindi aumentando l’attività respiratoria: questo è un problema soprattutto per i cani brachicefalici che, aumentando l’attività respiratoria, possono andare incontro a problemi infiammatori acuti del tratto respiratorio con anche fame d’aria».
Fondamentale riconoscere i sintomi dell’ipertermia e intervenire immediatamente per salvare l’animale: «Il cane comincia a respirare molto velocemente e a sbavare e, nei casi più gravi, può andare incontro a problemi di tipo neurologico, all’edema cerebrale e alla morte. Quando si sospetta un’ipertermia, si deve correre al pronto soccorso. Durante il tragitto, o se si è lontani da un pronto soccorso, si devono raffreddare le estremità – zampe, padiglioni auricolari – eventualmente mettendo anche una borsa di ghiaccio sulla testa».
Mare sì o no per i cani? «Non ci sono controindicazioni – spiega il veterinario –, se si rispetta l’orario bambini: quindi in spiaggia massimo fino alle 10 e dalle 16 in poi. Negli orari più caldi, è importante che ci siano zone di riparo dal sole diretto e la possibilità di approvvigionarsi di acqua fresca continuamente. Possono fare il bagno, però conviene sempre dopo fare loro la doccia perché l’acqua col sale può dare fastidio».
Cani e gatti possono scottarsi, i secondi con conseguenze anche gravi: «A rischio sono soprattutto i cani chiari col pelo corto. È quindi sbagliato rasarli a zero per fare sentire loro più fresco, perché ciò li espone ancora di più ai raggi diretti solari e quindi alle scottature». Preventivamente si possono applicare creme protettive «soprattutto per il gatto che, anche se non va al mare e non fa la passeggiata, spesso sta in giardino o sul balcone: bisogna evitare di farlo uscire negli orari dalle 10 alle 16, in particolare i gatti chiari, cioè quelli pezzati, bianchi o arancioni e che hanno una zona – le orecchie, il naso, l’area attorno agli occhi – bianca o arancione, perché esiste una dermatite solare che può predisporre a carcinomi. Consigliamo di fare stare dentro casa i gatti che hanno a disposizione spazi esterni negli orari più caldi e di applicare, almeno sulle orecchie, la protezione solare per i bambini, anche se ora esistono prodotti specifici per animali. I conigli, infine, non devono essere esposti direttamente al sole: meglio tenerli in casa nelle ore più calde e bagnarli con acqua fresca nella pancia, zampe e orecchie».
Un altro problema estivo sono i parassiti: «In realtà i parassiti, soprattutto le pulci, ci sono tutto l’anno. Nel periodo estivo la loro attività si intensifica. Inoltre, in estate cominciano i problemi con le zecche e, dalle nostre parti, con i pappataci che trasmettono la leishmaniosi, pericolosa per i cani. Noi consigliamo in realtà la protezione contro i parassiti tutto l’anno, protezione che diventa irrinunciabile nel periodo da aprile a ottobre. In Sicilia il rischio è causato principalmente da zecche, pulci e pappataci. Invece le zanzare al Nord provocano la filariosi cardiopolmonare».
E per chi invece parte e va in vacanza col suo cane o gatto? «Dipende dalla destinazione: se si va all’estero, bisogna programmare la partenza molto tempo prima, perché ci sono disposizioni per attraversare il confine che variano a seconda delle nazioni. L’Asp veterinaria può fornire le informazioni su ciascuna destinazione». Per i pet sono Paesi esteri anche quelli Ue: «Esattamente. In passato la Gran Bretagna era quello che creava più problemi, ma ora si è adeguato agli altri Stati Ue. Per tutti sono obbligatori la vaccinazione antirabbica certificata all’Asl e il passaporto». Ma anche destinazioni in Italia possono richiedere procedure di prevenzione: «Se si ha intenzione di portare il cane tra Centro e Nord Italia, si deve fare prevenzione contro la filariosi cardiopolmonare. Viceversa, chi viene in Sicilia deve utilizzare un prodotto contro la leishmaniosi. Se bisogna andare nelle zone limitrofe all’arco alpino, anche nella parte italiana, è necessario fare l’antirabbica. Attenzione, infine, alle tempistiche necessarie: l’antirabbica, per esempio, va fatta almeno tre settimane prima della partenza». Per quanto riguarda il gatto, che si stressa molto coi cambiamenti di dimora, «piuttosto che portarlo con noi in vacanza o lasciarlo in pensione – conclude il dott. Pappalardo -, consigliamo di fare venire una persona a casa per controllarlo, dargli giornalmente da mangiare e da bere, pulirlo».
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