«Le Regionali – spiega Pietro Vento, direttore dell’Istituto Demopolis – sono state caratterizzate dall’incidenza del voto personale e disgiunto ai candidati alla presidenza: un numero significativo di cittadini ha espresso solo il voto al presidente, senza scegliere alcuna lista». La conferma arriva dall’analisi dei flussi elettorali e degli spostamenti del consenso. «Dei 617mila elettori che alle Regionali del 2012 avevano votato Crocetta – dettaglia Vento – appena 51 su 100 hanno confermato il voto al candidato del centrosinistra Micari, mentre 3 su 10 hanno scelto Cancelleri, 14 su 100 Musumeci, appena 2 il candidato della sinistra Fava». Perché? «L’eredità del governo regionale uscente ha pesato negativamente sul voto odierno al Pd e al centrosinistra».
Ma qual è il profilo di chi ha votato Musumeci? Demopolis ha analizzato il flusso elettorale e la composizione del consenso: su 100 elettori del presidente eletto, 56 lo avevano già votato alle Regionali del 2012; 27 avevano scelto Micciché. E ciò è «una piena conferma della ritrovata compattezza del centrodestra in Sicilia». Ma 10 elettori odierni su 100 di Musumeci avevano votato nel 2012 per Crocetta; un segmento di 4 su 100 è stato recuperato dagli astensionisti del 2012.
La vittoria del centrodestra dipende allora dall’appeal del presidente? Vero, ma soltanto in parte. «Si conferma una tendenza sempre più netta in Sicilia: soltanto una minoranza, il 19%, dichiara di aver votato in base alla propria appartenenza di partito», sostiene Vento. A influire è stata «soprattutto la scelta del candidato alla Presidenza, dirimente per il 56% di chi si è recato alle urne». Ma ha pesato, per un quarto degli elettori, il candidato in lista per l’Ars a livello provinciale, «un dato, quest’ultimo, rivelatosi determinante soprattutto per il centrodestra e che ha contribuito a favorire, nell’ultima settimana, un’ulteriore crescita del consenso a Musumeci».
Infine l’astensione. Le analisi di Demopolis, negli ultimi 4 mesi, segnalavano che circa 2,5 milioni di elettori si sarebbero astenuti. E non hanno cambiato idea: domenica ha votato meno del 47%. «Emerge – ricostruisce il direttore Vento – una chiara compromissione della fiducia dei cittadini. Il 53% appare convinto che la politica regionale, anche per cattiva gestione delle risorse, non sia più in grado, oggi, di incidere sulla vita reale delle famiglie nell’Isola».
Twitter: @MarioBarresi