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Voto a Palermo, caos verso soluzione: seggi accorpati e aperti oltre le 23 per chi è già in fila

Il Viminale sta approntando soluzioni per "sanare" il forfait dato dai molti presidenti di seggio che non si sono presentati per ricoprire il loro ruolo

Di Redazione |

Nonostante per Palermo il Viminale si stia attivando per far rientrare l'emergenza voto dopo il forfait di tanti presidenti di seggio, la situazione non si puo' ancora dire risolta perché in queste ore molti cittadini sono rimasti davanti ai seggi, ancora chiusi, senza poter votare.  In 300 ad esempio stamattina hanno trovato la scuola chiusa (la Leonardo Da Vinci) perché il Comune ha distribuito gli elettori in altri seggi. La comunicazione dell’avvenuto spostamento non è arrivata perché i nuovi talloncini della tessera elettorale sono ancora in distribuzione e arriveranno, dicono dagli uffici, intorno al 20 giugno. Così anche gli elettori dei seggi presenti nella scuola sono tornati a casa. Dall’ufficio elettorale del Comune replicano che la nuova assegnazione dei seggi è avvenuta nell’aprile del 2021 e che ne è stata data formale comunicazione con l’invio per posta dei nuovi talloncini elettorali.

Intanto il Viminale ha disposto che i seggi non costituiti per la rinuncia dei presidenti – e che non sono stati sostituiti – sono stati accorpati alle sezioni già operanti dove è in corso la votazione. A norma vigente non si possono cambiare gli orari di apertura dei seggi, operazione, spiegano fonti ministeriali, che si potrebbe fare soltanto emanando una nuova legge: tuttavia, nei seggi aperti in ritardo, gli elettori che si troveranno in fila alla chiusure dei seggi potranno votare oltre le 23. Viene ricordato il caso dell’election day del 13 maggio 2001, quando a causa di ritardi nelle votazioni si votò fino a notte fonda. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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