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Violenza sessuale: la Raggi chiede leggi speciali, Salvini la castrazione chimica

Di Redazione |

ROMA – Tre stupri e tentati stupri a Roma in dieci giorni e la sindaca Virginia Raggi chiede «leggi speciali» per arginare il fenomeno. Spinto dalla violenza sessuale sulla dottoressa nel catanese, il leader della Lega Matteo Salvini vuole mettere in calendario alla Camera la proposta di legge sulla castrazione chimica per violentatori e pedofili. La politica inasprisce i toni di fronte all’apparente ondata estiva di casi, da Rimini alla Sicilia passando per la capitale e per Firenze con due carabinieri indagati. Il Garante della Privacy però esorta la stampa a non indulgere in dettagli sulle vittime.

A Roma si cerca il giovane che ha violentato una donna tedesca senza fissa dimora a Villa Borghese, un parco centrale. «Quello che sta accadendo contro le donne è mostruoso: è un settembre nero per l’Italia – dice Raggi -. E’ inaccettabile. Bisogna agire ora. Il governo intervenga subito anche con leggi speciali». A quali interventi pensi la sindaca non lo dice, ma per la capitale assicura che si sta potenziando il sistema di videosorveglianza. «E’ un deterrente – dice . Servono più forze dell’ordine per presidiare capillarmente il territorio e in particolare le periferie».

La Lega insiste con la proposta di castrazione chimica di violentatori e pedofili, un suo vecchio cavallo di battaglia. “Chiederemo alla presidente Boldrini in quanto donna di mettere in calendario la proposta di legge – dice Salvini – Perché chi mette le mani addosso a una donna o a un bambino, sia esso bianco o nero, è un malato oltre che un delinquente. E i malati vanno curati». Va più in là il vicepresidente del Senato leghista Roberto Calderoli, che propone la castrazione chirurgica «per questi mostri che vanno persino oltre l’orrore dello stupro, per questi casi specifici connotati da brutalità e ferocia», come quello nel catanese.

Alla stampa pensa invece il Garante della Privacy. «Di fronte al ripetersi di atti di violenza sessuale contro le donne compiuti nel nostro Paese – dice in una nota Antonello Soro -, il Garante per la protezione dei dati personali invita tutti i media ad astenersi dal riportare informazioni e dettagli che possano condurre, anche in via indiretta, alla identificazione delle vittime». Contro la violenza sulle donne «avremo anche il contributo della polizia penitenziaria – dice il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi -, con cui concluderemo un protocollo come Dipartimento per le pari opportunità, dopo gli accordi con l’Arma dei carabinieri e con la polizia di stato». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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