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Verso le Politiche, ecco le sfide più calde e da “derby” nei collegi siciliani

Di Mario Barresi |

Oggi è un’altra storia. C’è il Rosatellum 2.0, che sminuisce l’impatto del maggioritario. Mentre i capi dei partiti lasciano delle enormi riserve indiane, in cui far pascolare nei posti al sole chi vogliono. E poi il tramonto del bipolarismo: ora i poli – di fatto – sono quattro. La scheda unica, infine, impedisce ogni “scappatella” politica: se sei un centrista moderato di Portopalo, il tuo voto va alla Lega.

E quei sondaggi birichini. Che colorano la Sicilia di azzurro centrodestra, con qualche macchia di giallo grillino qua e là; senza alcuna traccia di rosso (relativo, direbbe Tiziano Ferro) renziano. Nemmeno di rosa pallido.

Così le sfide nei collegi, popolate da candidati meno vip, diventano un surrogato degli epici duelli del passato. Anche se, a leggere le liste presentate ieri, qualche suggestione resta.

La più vivida è sotto il Vulcano. Nel collegio di Misterbianco – terra che fu di call center e che potrebbe diventare di eccellenze mediche – c’è uno dei pochi confronti in cui il Pd, dato in Sicilia con un ritardo medio del 15% rispetto alla dead line della corsa centrodestra-M5S, conta di giocarsela. Qui, dove affonda parte delle radici il successo elettorale di Luca Sammartino, il deputato regionale più votato (oltre 32mila preferenze). Il renziano di ferro corre contro un suo ex alleato ed ex assessore regionale: Giovanni Pistorio, sbarcato nell’Udc dopo il silenzioso addio ai Centristi nella campagna elettorale per l’Ars. Il centrodestra, con qualche mal di pancia di musumeciani e parte di forzisti, schiera il moderato Pistorio, finito nel tritacarne anti-omofobico di Crocetta, che lo cacciò per alcune frasi intercettate nell’inchiesta su Morace. Ma l’ex delfino di Lombardo è un politico con tanto pelo sullo stomaco. E conta di battere Sammartino, ma anche la grillina Simona Suriano, già candidata alle Europee ed ex collaboratrice all’Ars. L’altra metà del cuore dem, sempre nel Catanese, spera nell’effetto-traino parallelo dell’acchiappavoti Sammartino: nell’uninominale al Senato, l’ex deputata regionale Valeria Sudano fiata sul collo di Raffaele Stancanelli, ex sindaco di Catania ed ex senatore, alfiere del centrodestra in quota Nello Musumeci. Ma è forte Nunzia Catalfo, fra le senatrici più stimate da Grillo e Casaleggio, molto radicata fra gli attivisti.

A Catania città, l’uscente Giuseppe Berretta (Pd), senza il paracadute del proporzionale che Renzi ha tolto a molti orlandiani, deve vedersela con un emergente di Fratelli d’Italia, pupillo di Giorgia Meloni: il consigliere comunale Manlio Messina. Qui il M5S gioca il jolly: Laura Paxia, imprenditrice hi-tech, espressione della società civile dove si vogliono pescare i voti decisivi per vincere. E sarà un derby ad alta tensione, ad Acireale, quello fra l’uscente Basilio Catanoso (Fi) e il deputato regionale Nicola D’Agostino, renziano di Sicilia Futura, ma soprattutto artefice della vittoria del sindaco Roberto Barbagallo, suo ex collaboratore, a sindaco. Ma i pentastellati mettono in campo un pezzo da novanta: Giulia Grillo, fra le più quotate deputate uscenti. Al Senato, invece, l’highlander uscente Giovanni Burtone, sindaco di Militello, gioca l’ennesima partita. Stavolta contro un ex collega diccì: il leghista Angelo Attaguile. Strada spianata, a Paternò, per Giuseppe Lombardo, nipote dell’ex governatore Raffaele e figlio del fratello coimputato Angelo: contro non avrà più la barbagalliana Ersilia Severino (consigliera comunale a Catania e moglie del presidente dell’Ordine dei medici), ma la meno conosciuta avvocatessa Maria Grazia Pannitteri; ostica la concorrenza di Eugenio Saitta (M5S), in lizza anche la sindacalista ex Qè, Valentina Borzì.

Da sceneggiatura di Virzì il confronto a Messina per un seggio a Montecitorio: il rettore Pietro Navarra (Pd) contro la lanciatissima Matilde Siracusano, ex aspirante Miss Italia, ma anche l’uscente grillino Francesco D’Uva. A Enna il collegio è conteso dal sindaco antimafia di Troina, Fabio Venezia del Pd, contro un vecchio lombardiano di ferro, Carmelo Lo Monte, ora con la Lega. Stuzzicante la presenza di Andrea Giarrizzo, con i 5stelle, un non attivista famoso in tutta Italia come «giovane re delle start up».

E le contese tutte in rosa. A Ragusa, per la Camera, l’assessora vittoriese Valeria Zorzi (centrodestra, schierata al posto della forzista Katia Bruno) sfida due uscenti: Valentina Padua (Pd) e Maria Lucia Lorefice (M5S), con Rosetta Noto (Leu) outsider. Nel collegio sud-est del Senato l’ex sovrintentente Mariella Muti (Forza Italia) affronta Alessandra Furnari (Pd) e Franca Antoci (Leu) con il grillino Giuseppe Pisani come “quota azzurra”. Duello fra Daniela Armenia (centrodestra, nuora del deputato regionale Pippo Gennuso) e l’uscente Maria Marzana (M5S) ad Avola, con la concorrenza dell’ex sindaco Giovanni Giuca del Pd.

Buio in sala, birra e popcorn.

Anche se non ci sono più gli uninominali di una volta.

Twitter: @MarioBarresi

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