Una «tragedia straziante» impressa nella coscienza degli italiani, che ha strappato alla vita 81 innocenti, gettando i loro familiari in un «dolore indicibile». Ma soprattutto lasciando «la Repubblica senza una verità univoca capace di ricomporre appieno il quadro delle circostanze e dei responsabili». Il presidente Sergio Mattarella parla così della Strage di Ustica, a 41 anni dal giorno in cui un aereo Dc-9 Itavia partito da Bologna e diretto a Palermo si inabissò nel mar Tirreno con il suo carico di passeggeri.
«Cresce – ha aggiunto il capo dello Stato – il senso di riconoscenza per l'impegno civile che i familiari sono stati capaci di esprimere, promuovendo la ricerca della verità anche di fronte a condotte opache e ostruzionistiche, incoraggiando gli uomini dello Stato che sono stati capaci di compiere passi importanti. La Repubblica sente come dovere inderogabile la permanente espressione della solidarietà e l’impegno per una più completa ricostruzione dei fatti».
La strage, che unisce nella memoria Bologna e Palermo, è stata ricordata nell’aula del consiglio comunale del capoluogo emiliano alla presenza dei sindaci delle due città e dei familiari delle vittime, che continuano a chiedere al Governo e oggi in particolare al premier Mario Draghi, e al suo prestigio internazionale, di intervenire con altri Stati, in particolare la Francia, per avere risposte su quanto accadde nei cieli italiani il 27 giugno 1980.
Per il sindaco di Bologna Virginio Merola fu «un atto di guerra in tempi di pace» e in occasione del suo ultimo anniversario in fascia tricolore ha definito «triste» chiudere l'esperienza «senza determinanti passi avanti in questa vicenda, ad esempio nel dare nazionalità agli aerei che volavano attorno al DC-9».
Per questo Merola si è rivolto direttamente Draghi, chiedendo un aiuto per raggiungere verità e giustizia. Appello a cui si è associato Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo, che ha aggiunto, ai parenti delle vittime: "Vorrei unire il vostro dolore e la vostra richiesta di verità e giustizia al dolore e alla sofferenza di migliaia di migranti che muoiono senza che l’Europa si occupi di loro. Girandosi dall’altra parte. Ancora una volta gli Stati europei si girano dall’altra parte. A Ustica, come nel Mediterraneo».
La presidente dell’associazione delle vittime, Daria Bonfietti, ha ribadito l’invito a Draghi affinché con «un impegno fattivo della nostra Diplomazia», contribuisca «davvero all’accertamento della verità, permettendo alla Procura della Repubblica di Roma di concludere le indagini» aperte nel 2008 dopo le dichiarazioni di Francesco Cossiga su una presunta responsabilità dei francesi, che volevano colpire il leader libico Gheddafi.
Alla richiesta di far piena luce sui fatti si è unito il presidente della Camera, Roberto Fico: «Abbiamo più che mai il dovere di ribadire l’impegno permanente ed incondizionato volto ad accertare cause e responsabilità della strage di Ustica», ha detto. Mentre Elisabetta Casellati, presidente del Senato, ha detto che «Ustica è un nome che ogni anno rievoca dolore e indignazione in tutto il Paese. Ma dopo 41 anni, le uniche parole che contano sono verità, conoscenza e trasparenza». Per questo, ha aggiunto, «da inizio legislatura, mi sono impegnata a rendere accessibili gli atti delle Commissioni parlamentari di inchiesta del Senato».