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Toto ministri, se il popolo dei prof preferisce Drago ad Azzolina

Di Mario Barresi |

CATANIA – Chissà che ne pensano gli emissari-ambasciatori-facilitatori. O gli «stalker», come li ha definiti lei. Insomma: la varia umanità che da settimane prova a convincere l’ex grillina Tiziana Drago (nella foto accanto) a entrare, magari con debita ricompensa politica, nel gruppo dei responsabili-costruttori-volenterosi, la potenziale quarta gambetta del Conte ter.

Chissà che ne pensano – loro e tutti gli altri con le mani in pasta in queste ore – del sondaggio di Orizzonte Scuola, una vera e propria bibbia laica per docenti e affini. Domanda secca: chi vorreste come prossimo ministro dell’Istruzione? Risposta (senza il crisma della scientificità demoscopica ma con un campione casuale di oltre 10mila frequentatori del sito): meglio la catanese Drago che la floridiana Lucia Azzolina.

Il preferito del popolo del portale scolastico è l’ex ministro grillino Lorenzo Fioramonti: il 28% degli utenti lo ha incoronato con oltre 2.900 voti. Ma la senatrice etnea è al secondo posto, al 14,8%, con cinque punti di distacco rispetto all’attuale ministra, ferma al 9.2%. Più staccati tutti gli altri, da Gaetano Manfredi ad Anna Ascani, la dem indicata nelle trattative romane, mentre la diretta interessata sui social interroga i suoi follower sul tipo di acconciatura preferita.

Son soddisfazioni. «Io ministro dell’Istruzione? Non credo sia realizzabile anche se qualcosina di molto blando mi è arrivata», smozzica Drago ad Adnkronos. E aggiunge, quasi sferzante: «Non faccio parte delle forze del governo e ancora non mi è stata riconosciuta la nascita della componente Popolo protagonista, il che indica chiaramente che lo spazio non c’è». Epperò «sono molto contenta che sia stato un movimento spontaneo, partito dal mondo docenti, a scegliermi mentre purtroppo altre conduzioni sono pilotate da gruppi».

Un assist le arriva proprio da Fioramonti, che si tira fuori: «Lei essendo senatrice qualche chance in più ce l’ha. Non avendo dato la fiducia a Conte, corteggiarla questa volta potrebbe essere un’arma». Purché non sia «qualcosina di blando».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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