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LA PRECISAZIONE

Totò Cuffaro smentisce l’incontro con Lollobrigida svelato dal nostro giornale: «Nessuna federazione della Dc con Fdi»

Anche Gianfranco Rotondi nega di aver partecipato a un vertice con il ministro in merito alla riorganizzazione della Democrazia cristiana

Di Redazione |

Totò Cuffaro smentisce l’incontro svelato dal nostro giornale con il ministro Lollobrigida per gettare le basi di una Dc a trazione patriota che possa fare da stampella a Fdi alle prossime elezioni politiche, quando il capo progressista tutto unito potrebbe secondo i recenti sondaggi insidiare l’attuale coalizione di maggioranza.

«Non ho mai partecipato ad un incontro con il Ministro Lollobrigida, smentisco io, prima che, giustamente, lo faccia lui – ha detto Cuffaro in una nota – . Con tutto il rispetto che ho per il partito di FDI e la stima per la Meloni, riconosciuta leader della coalizione, ne io ne la DC abbiamo mai pensato di fare una federazione con FDI».

«La Democrazia Cristiana è e resta – ha spiegato Cuffaro – un partito di centro che ha scelto di stare nella coalizione di Centrodestra e, in Sicilia, al fianco del Presidente Schifani. Continueremo ad impegnarci insieme a Noi Moderati, e a chi vuole stare con noi, per la costituzione di un’area di centro, autonoma, ma convinti partecipi della coalizione di Centrodestra».

Una smentita arriva anche da un altro esponente Dc che secondo l’articolo da noi pubblicato avrebbe partecipato all’incontro, ovvero Gianfranco Rotondi. «Debbo correggere il gradevole resoconto di un quotidiano siciliano in ordine a un piacevole incontro svoltosi nel mio ufficio la scorsa settimana, tra me e il collega ed amico Totò Cuffaro – ha affermato Rotondi. Debbo precisare che all’incontro non era presente il ministro Lollobrigida, né alcuno che gli somigliasse, attesa la prestanza e la giovane età del ministro, caratteristiche non coincidenti con la fisionomatica democristiana. È vero invece che Totò ed io ci parliamo, come sempre. Ci siamo parlati quando ci denunciavamo, e ancor di più ora che un intelligente magistrato ci ha indicato un percorso giuridico di intesa tra i nostri movimenti. Quanto alla Dc, essa non può essere meloniana, ma nemmeno cuffariana o rotondiana: se rinascerà, sarà la Dc, che non fu mai di una sola persona. Non è un caso tuttavia che questa iniziativa vigoreggi nel tempo di Giorgia Meloni, che sta ridando vestigia al principio dell’autonomia della politica, su cui fonda l’intera esperienza democristiana».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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