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La manovra ai raggi x

Tanti amici, tanti soldi: i Comuni più “amati” dai deputati dell’Assemblea regionale siciliana

Archiviato il metodo dei fondi alle associazioni ecco i numeri (e gli sponsor) della nuova stagione inaugurata all’Ars

Di Mario Barresi, Luisa Santangelo |

Chi è ricco di amici è povero di guai. La saggezza popolare non tradisce mai, nemmeno quando si parla della Finanziaria 2025 e degli stanziamenti previsti dal maxi-emendamento. Lì dentro, tra articoli spezzettati, un’unica tabella (la tabella I, con le erogazioni dal dipartimento delle Infrastrutture) e decine di elenchi puntati, si consolidano i rapporti più importanti, quelli che da Palazzo dei Normanni arrivano direttamente sui territori, affinché siano poi i municipi a spenderli.

La moratoria su cooperative e associazioni, dopo lo scandalo dei fondi per lo Spettacolo, ha prodotto una variazione sul tema: i soldi possono andare direttamente ai Comuni, poi li dividano le amministrazioni locali; oppure, giacché a sperare nei miracoli si fa sempre in tempo, si inondino di denaro chiese e parrocchie. Vale tutto.

Per comprendere l’entità delle elargizioni ai singoli municipi, esclusi i capoluoghi di provincia, bisogna sommare gli stanziamenti dei vari articoli della legge di stabilità regionale. Comiso, provincia di Ragusa, patria del deputato di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza, a sua volta padre dell’assessore comunale allo Sport e Spettacolo Giovanni. Al territorio comisano vanno, oltre ai tre milioni di euro l’anno fino al 2027 per l’aeroporto, 2,4 milioni di euro: 1,6 milioni per l’ammodernamento di via degli Aragonesi, 200mila euro per l’illuminazione pubblica delle contrade, 170mila per la manutenzione di caditoie e marciapiedi, 130mila per l’acquisto della cartiera Diana, senza contare i sempreverdi 50mila per «interventi di promozione turistica e culturale».

«Non posso che ringraziare l’onorevole Giorgio Assenza sempre attento alle esigenze e alle istanze del territorio», ha scritto la sindaca Maria Rita Schembari in un comunicato stampa all’indomani dell’approvazione della legge regionale.

Dopo Comiso, Licata: l’ex sindaco licatese Angelo Cambiano è adesso all’Ars in quota Movimento 5 stelle. Sul suo territorio arrivano dal maxi-emendamento la bellezza di complessivi un milione e 675mila euro, poiché beneficia anche dell’onda lunga di Agrigento Capitale della Cultura. Lo ha puntualizzato anche l’assessora al Territorio Giusi Savarino (FdI), riepilogando la pioggia di denaro arrivata nella sua provincia. A Licata arrivano 850mila euro per generiche opere di «riqualificazione urbana», 300mila per una rotatoria di accesso alla città, centomila per gli arredi urbani di piazza Sant’Angelo, 125mila euro per i rifacimenti dei portoni di due parrocchie, più le «strumentazioni funzionali» e gli arredi di un’altra parrocchia ancora.

Acireale, patria del forzista Nicola D’Agostino, padre nobile dell’esperienza politica del sindaco acese Roberto Barbagallo, riceve 1,625 milioni. Esclusi i soldi, circa 400mila euro, per le chiese del territorio, in parte (50mila euro dal dipartimento Infrastrutture) dati direttamente alla diocesi acese. Alla città vanno 50mila euro per la messa in sicurezza delle strade, centomila euro per il corso Italia, centomila euro per il «decoro urbano». Ma soprattutto: 400mila euro per «la realizzazione di manifestazioni turistiche e promozionali», 200mila alla Fondazione Carnevale per la Festa dei Fiori, 70mila per la «realizzazione di fiere ed esposizioni», oppure 125mila alla Fondazione comunale Teatro Bellini «per la realizzazione di eventi culturali e finalità statutarie.

Quarto posto per Gela, provincia di Caltanissetta. A conti fatti, articolo dopo articolo, nella città che dà i natali al pentastellato Nuccio Di Paola, vicepresidente dell’Ars, dal maxi arrivano un milione e 525mila euro. Tante parrocchie, naturalmente: chi ha bisogno di un muro di cinta, chi del ripristino di una fonte battesimale, chi – più semplicemente – di un climatizzatore (comprato, insieme ad «arredi ecclesiastici», con 30mila euro di stanziamento) o di qualche frigorifero (25mila euro). Poi ci sono 480mila euro destinati alla soprintendenza per la riapertura del Museo regionale dei relitti greci, 300mila euro al Comune per la promozione territoriale, 225mila euro per la manutenzione delle strade interpoderali, 200mila euro per un’autobotte e un’ambulanza, il teatro comunale Eschilo a cui serve una ristrutturazione (150mila euro).

Ad Augusta, l’assessore alla Cultura Giuseppe Carrabino, componente della giunta del meloniano meloniano Giuseppe Di Mare non ha perso tempo nel ringraziare, sui suoi social il deputato Carlo Auteri, vecchia conoscenza dell’impegno per la provincia di Siracusa, al centro dell’ormai famoso «sistema» della distribuzione dei fondi per lo spettacolo. Alla cittadina megarese arrivano 1,11 milioni: 800mila dal dipartimento Infrastrutture per «l’efficientamento energetico di piazza Risorgimento», 250mila dal Turismo per «manifestazioni mirate alla promozione del territorio e l’incremento turistico», 40mila per generici lavori pubblici, e 20mila euro per «l’organizzazione e la realizzazione della sagra del Pesce». Una fissazione, questa, per l’amministrazione guidata dal sindaco Di Mare. A metà dicembre il municipio megarese ha presentato una progetto al dipartimento regionale Agricoltura: una serie di incontri, laboratori e campagne di educazione alimentare, «privilegiando le risorse ittiche locali (km 0)». Fortuna che il territorio di Augusta è grande e solo la rada è Sin, sito di interesse nazionale in attesa di bonifica per le gravi contaminazioni dell’industria petrolchimica.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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