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Taglio dei vitalizi della Regione viola Costituzione: il governo impugna la legge

Di Redazione |

ROMA – Nuova tegola sulla Regione siciliana e sulla recente legge sul taglio dei vitalizi. Il Consiglio dei ministri- secondo quanto si legge in un comunicato di Palazzo Chigi – ha deliberato di impugnare la norma della Regione dello scorso novembre sugli assegni vitalizi per gli ex parlamentari regionali. Alcune «disposizioni riguardanti i trattamenti previdenziali e i vitalizi del Presidente della Regione, dei Consiglieri e degli Assessori regionali violano – si legge – il principio di uguaglianza e ragionevolezza, sancito dalla Costituzione, nonché i principi di coordinamento della finanza pubblica e di leale collaborazione».

La norma prevede una riduzione lineare del 9,25%, con un ulteriore 5% che si applica per gli assegni da 32 a 67 mila euro e del 10% per quelli oltre i 62 mila euro. I tagli (2 milioni all’anno) sono entrati in vigore dall’1 dicembre del 2019 e applicati per un quinquennio. Il risparmio, calcolato, è di 2 milioni all’anno.  Sono 149 i vitalizi erogati dall’Ars per un costo di 18 milioni di euro.  

La legge approvata all’Ars e per la quale si era fortemente battuto il presidente dell’assemblea Gianfranco Micciché era stata ampiamente criticata dai parlamentari regionali del M5s che – pur contribuendo in un certo qual modo all’approvazione tra astensioni e voti favorevoli – lo aveva definito “ridicolo” perché  molto meno rigido di quello adottato in tutte le regioni e lontanissimo da quanto stabilito prima in sede di conferenza Stato-Regioni e poi dalla conferenza dei presidenti dei consigli regionali. Il M5s aveva anche  consegnato a Luigi Di Maio, nel corso della sua visita in Sicilia, una dettaglia relazione, che metteva in fila le tantissime criticità della legge.

Tra queste il fatto che risparmio, che si attesta a meno di un terzo di quello possibile, resterà nelle casse dell’Ars e, pertanto, di esso non beneficerebbero i siciliani, il fatto che la legge non va ad incidere sui vitalizi più costosi e il fatto che fosse temporaneo ovvero che durasse solo 5 anni.

E l’aspetto più critico della legge sui vitalizi della Sicilia sarebbe quello della temporalità della norma, in quanto il taglio è previsto per cinque anni. Sarà adesso la Corte costituzionale a pronunciarsi sull’intero impianto normativo. Il verdetto della Consulta avrà comunque effetti sulle disposizioni normative assunte dalle altre Regioni. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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