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Stancanelli: «Accetto l’invito della Meloni. DiventeràBellissima? Mi autosospendo»

Di Mario Barresi |

CATANIA – «Ho deciso di dire di sì all’invito di Giorgia Meloni. E vi spiego il perché». Raffaele Stancanelli, dopo l’intervista a La Sicilia della leader di Fratelli d’Italia che gli chiedeva di candidarsi alle Europee, s’è preso 48 ore di tempo. Due giorni scanditi dal silenzio del senatore catanese, che però è stato tempestato di telefonate e messaggi di moral suasion. Se non ora, quando? Ma non è stata una scelta facile, per il socio fondatore di DiventeràBellissima. Anche perché il movimento di Nello Musumeci, al congresso di Catania, era stato chiaro nella scelta presa a larghissima maggioranza: neutralità al voto del 26 maggio, chi fa campagna elettorale è fuori.

Senatore Stancanelli, allora, cos’ha deciso? «Sì, ho deciso. E sono state molto importanti, in una scelta tutt’altro che facile e scontata, le parole che la Meloni ha usato nell’intervista al vostro giornale. Giorgia, oltre a definirmi “un’autorevole presenza in lista della destra”, ha riconosciuto il percorso, che ho intrapreso da cinque anni a questa parte, che “ha ricompattato e allargato gli spazi del centrodestra siciliano, contribuendo a importanti successi politici ed elettorali”. Ecco, io proprio da questo concetto voglio partire. E da un percorso che è giusto proseguire. Proprio per questo motivo per me è allettante accettare l’invito di Giorgia Meloni, che ovviamente ringrazio».

Ecco, giusto per non essere autoreferenziali, ci dice qual è questo percorso che non vuole interrompere?«È quello intrapreso per dare una casa comune a tanti “orfani” del centrodestra e comunque a tantissime persone che si riconoscono in determinati valori pur non ritrovandosi in molte delle offerte politiche dei partiti di una coalizione in fase di ristrutturazione. Abbiamo piantato un albero, lo abbiamo concimato e innaffiato. E l’albero ha già dato i suoi frutti, uno dei quali è l’elezione di un uomo di centrodestra alla presidenza della Regione. Ecco, ora sarebbe un peccato lasciar seccare quest’albero…»

Qualcuno, in una brusca sintesi, riassume tutto ciò in modo meno nobile. Stancanelli, che è uomo di FdI, si candida con la Meloni. Punto e basta.«È una sintesi errata, prima ancora che brusca. Io sono senatore iscritto al gruppo di Fratelli d’Italia, vicepresidente della commissione Giustizia, componente dell’Antimafia, all’interno della cui commissione presiedo il gruppo d’inchiesta sulle infiltrazioni nella sanità. E poi nella mia vita ho fatto tante altre cose di cui vado fiero. Insomma, potevo starmene tranquillamente dove sono. Non ho bisogno di poltrone, per intenderci».

E allora perché si candida?«Mi rimetto in gioco e metto in discussione quello che ho raggiunto, senza chiedere nulla in cambio, perché stimolato dalla novità rappresentata dalla Meloni, che sta creando un contenitore aperto oltre che a tante esperienze di centrodestra, anche a movimenti civici e autonomisti, al mondo delle professioni e dei giovani. E, in questo cantiere eccezionale, ritengo che la Sicilia possa dare un contributo fondamentale in termini di persone, di idee e di consensi».

Ma a Musumeci l’ha detto che correrà per un seggio a Bruxelles? «Io sono molto rispettoso del deliberato congressuale di DiventeràBellissima. Comunicherò al coordinatore Gino Ioppolo, vista la decisione di candidarmi alle Europee, la mia scelta di autosospendermi dal movimento per non mettere in difficoltà nessuno. In questa campagna elettorale mi spenderò come persona e non come esponente di DiventeràBellissima. È ovvio che mi auguro che se questa battaglia sarà vincente potrò ritrovarmi assieme ai tanti del movimento che credono nel progetto di una gamba portante del centrodestra in Sicilia, in un contenitore che darà i suoi frutti a livello nazionale».

Twitter: @MarioBarresi

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