L’Ars ha approvato la manovra quater da 500 milioni di euro: 33 voti favorevoli, 19 contrari e 3 astenuti.
«Penso che questa sera abbiano vinto i siciliani, abbia vinto questo Parlamento per il lavoro fatto in 48 ore. E’ stata una bella esperienza, anche se pesante – ha detto il governatore Renato Schifani rivolgendosi all’aula – C’è stata un’ottima interlocuzione su questa manovra e non mancherà certamente per la legge di stabilità. Mi sono arricchito partecipando al dibattito, mi sono confrontato anche con chi la pensa diversamente, ho conosciuto meglio alcune persone. Sono stati due giorni di arricchimento».
«Riconosco al presidente Schifani di avere dato la possibilità di un confronto diretto con tutte le forze politiche, senza alcuna forzatura – ha affermato il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno – Questa apertura penso sia utile per il futuro della Sicilia».
SI è detto «estremamente soddisfatto» l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino. «In questa manovra c’è il 90% di spesa per investimenti, penso sia un risultato straordinario», ha affermato.
Eppure l’accordo raggiunto ieri sera a fatica sulla manovra-quater dopo nove ore di incontri e colloqui informali stamattina sembrava essersi infranto di fronte al maxi emendamento del governo con nuove norme inserite che non erano nel testo base all’esame dell’aula. A Palazzo dei Normanni la tensione è stata altissima questa mattina, la seduta programmate per le 9 è stata sospesa.
Le opposizioni hanno contestato al governo di avere cambiato le carte in tavola nella notte, introducendo misure non previste come fondi per gli eventi alluvionali nei comuni di Capo d’Orlando e Patti, l’aumento di capitale all’Ast per 1 milione e 700 mila euro e la stabilizzazione dei precari nelle Camere di commercio. Nel mirino l’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, altrettanto indispettito per l’ostilità verso alcune norme su cui puntava molto come i 30 milioni per l’aggregazione delle imprese e l’acquisto del Palazzo di via Cordova.
Già in mattinata nei capannelli tra i deputati si vociferava che lo sgambetto sarebbe stato fatto senza dubbio. E così il governo è andato sotto al voto segreto dell’Ars: cassata la norma, voluta dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, che stanziava 30 milioni di euro per agevolare le aggregazioni tra imprese e favorire gli investimenti in Sicilia. L’aula ha approvato un emendamento soppressivo dell’opposizione: 29 i voti favorevoli, 24 i contrari. Sei i deputati del centrodestra presenti in aula, ma che non hanno votato.
I 30 milioni liberati con lo stop alla norma sono stati destinati alla Protezione civile (20 milioni) e alla riduzione del caro-voli (10 milioni).
«L’assessore Dagnino dovrebbe riflettere sulle dimissioni, non riesce a portare avanti un disegno di legge di variazione del bilancio, figuriamoci cosa potrebbe accadere con la prossima manovra di stabilità», aveva commentato il coordinatore regionale del M5s e vice presidente dell’Ars, Nuccio Di Paola.
Intorno alle 12 sono poi ripresi i lavori d’aula e sono proseguiti in un clima di collaborazione che ha portato all’approvazione del testo di variazioni di bilancio, che vale 500 milioni di euro. All’iniziale stanziamento del ddl, così come approvato in giunta, si sono aggiunti ulteriori 210 milioni frutto di maggiori entrate accertate durante la discussione del testo in Ars
La manovra contiene misure per affrontare l’emergenza idrica e l’emergenza siccità, fondi per il sostegno alla povertà, e – come detto – ulteriori fondi contro il “caro voli”.
Per l’emergenza siccità vengono stanziati 65 milioni di euro, incrementando inoltre di 20 milioni di euro i capitoli di spesa relativi agli interventi di protezione civile per le calamità. Oltre 50 milioni sono stanziati per i sussidi al mondo dell’agricoltura piegato dalla crisi (bonus fieno, minori raccolti cerealicoli, peronospora, blue tongue, brucellosi, comparto apistico), 30 milioni sono destinati all’assegno di povertà una tantum e 10 milioni alla bonifica dei siti contaminati.
Circa 55 milioni vanno agli interventi in materia di mobilità: 19 per il TPL, 10 per i trasferimenti nelle isole minori, 17 per il contrasto al caro voli e 10 in favore degli aeroporti minori. Per gli enti locali sono stanziati oltre 15 milioni: 11 per i Comuni in dissesto, 3,5 per gli enti a cui sono state trasferite infrastrutture dall’Irsap, 2 per gli enti interessati dall’emergenza per la crisi vulcanica. Oltre 30 milioni saranno destinati alla contrattazione collettiva regionale. Approvata, inoltre, la stabilizzazione dei precari delle Camere di commercio.
Nel settore sociale il prestito d’onore agli universitari vale 10 milioni, i maggiori stanziamenti per l’Asacom valgono 8 milioni, 12,5 milioni i fondi ulteriori per le disabilità gravissime e 1,2 milioni per il sostegno dei lavoratori delle aree di crisi complessa di Termini Imerese e Gela.
Boccata di ossigeno anche per gli enti gestori delle riserve e delle aree naturali siciliane. Approvata dall’Ars, su richiesta dell’assessore regionale al Territorio e all’ambiente, Giusi Savarino, la variazione di bilancio che amplia i fondi per queste strutture a copertura di un mancato pagamento di cinque anni fa, per un totale di oltre un milione di euro.