amministrative
Sicilia al voto, chiamati alle urne 1,3 milioni di elettori: focus su Catania
Da eleggere 113 sindaci, ci sono anche quattro capoluoghi
Al voto tra domenica 28 e lunedì 29 un terzo dei comuni siciliani (128 su 391), tra cui quattro capoluoghi (Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani) e altri 11 grossi centri chiamati a scegliere sindaco e consiglieri comunali con il sistema proporzionale. Negli altri 113 comuni (al di sotto dei 15mila abitanti) la sfida è invece affidata al sistema maggioritario.
Fari accesi su Catania, la più grande delle città in cui si vota in tutta Italia (eventuale secondo turno fissato l’11 e 12 giugno). I leader nazionali non hanno mancato di toccare i centri più importanti e la tornata sarà anche occasione per un “tagliando” (con possibile rimpasto) sulla tenuta del centrodestra che governa la Regione da settembre.
Il quadro delle alleanze è abbastanza frastagliato come sempre alle Amministrative e nelle città più piccole spesso le civiche oscurano i simboli nazionali. Centrodestra compatto a Catania e Siracusa, sfumature diverse a Ragusa con l’uscente Cassì che ha scelto la strada delle liste civche lasciando i simboli dei partiti, mentre Trapani si caratterizza per il caso Lega in appoggio all’uscente Tranchida con possibili effetti sulla giunta Schifani. Nel centrosinistra “campo largo”, con Pd e M5S insieme a Catania e Siracusa.
I seggi saranno aperti oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15. Subito dopo le operazioni di spoglio. La soglia da superare per essere eletti al primo turno è del 40% dei voti espressi. Gli aventi diritto al voto sono 1.387.169 abitanti. Da eleggere dunque 113 sindaci, 1.646 con 1.579.
L’elettore – sia per il Consiglio comunale che per quello circoscrizionale – può esprimere una o due preferenze nella stessa lista, ma di genere diverso. Il voto espresso per una lista si estende al candidato sindaco a essa collegato e non viceversa: è il cosiddetto “effetto trascinamento”. Prevista anche la possibilità del “voto disgiunto”, che rende libero l’elettore di votare separatamente per un candidato sindaco e per una lista a questo non collegata.
Oltre che nei quattro capoluoghi, il sistema proporzionale riguarda altri 11 centri: nell’Agrigentino c’è Licata, nel Catanese ci sono Aci Sant’Antonio, Acireale, Belpasso, Biancavilla, Gravina di Catania e Mascalucia, nell’Ennese c’è Piazza Armerina, in provincia di Ragusa Comiso e Modica, nel Siracusano soltanto Carlentini. Cinque i comuni attualmente commissariati: Catania, Aidone, Trabia nel Palermitano, Modica e Priolo. Al voto anche Barrafranca, che nell’aprile del 2021 è stato sciolto per mafia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA