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Scuola, le ipotesi per gli esami di Maturità e Terza Media: oggi il decreto

Di Redazione |

ROMA – Due ipotesi per la maturità e altrettante per gli esami di terza terza media, a seconda che si torni in classe il 18 maggio o non si torni più a scuola fino a settembre. E un piano per una ripresa delle scuole con un maggiore distanziamento in classe se in autunno dovessero esserci ancora pericoli legati al Covid. Ne ha parlato ieri sera a Che tempo che fa la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Sulla possibilità di un ritorno in classe che preveda una maggiore distanza tra gli studenti, «è uno dei tanti scenari a cui stiamo pensando», ha detto rispondendo ad una domanda del conduttore Fabio Fazio. «Penso al problema atavico delle classi pollaio in cui è difficile tenere la distanza di un metro. Io e tutto lo staff del ministero, con i sottosegretari, lavoreremo a tutti gli scenari possibili». Intanto domani il Consiglio dei ministri dovrebbe varare il decreto che prepara la fine dell’anno scolastico e l’inizio del nuovo a settembre.

Sulle prove per la maturità, la ministra ha confermato le ipotesi che circolavano nei giorni scorsi. Due gli scenari: se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, ci sarà una prova nazionale di italiano gestita dal Miur e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna, per garantire prove attinenti agli apprendimenti. «Se non si tornasse a scuola ci sarà un’unica prova orale. Chiedo agli studenti responsabilità, sono il futuro del Paese», si è raccomandata la ministra. Gli studenti saranno ammessi tutti alla maturità.

Anche per la terza media ci sono due scenari diversi. Se non si torna in aula entro il 18 maggio «gli studenti presenteranno un elaborato fatto con i loro insegnanti e saranno scrutinati durante lo scrutinio finale». «L’esame ci sarà comunque. Ci sono Paesi che lo hanno eliminato, altri no», ha sottolineato la titolare del dicastero di viale Trastevere.

Infine sul rientro o meno in classe prima della fine di questo anno scolastico, la ministra ha chiarito: «Non è il ministro dell’Istruzione che può stabilire quando il virus finisce. Fino a quando non ci sarà sicurezza i ragazzi non torneranno in classe». Certo, ha chiarito rispondendo ad un’ultima domanda, «Se c’è un rischio sicuramente no», non si rientra a scuola. «Ascolterò quello che le autorità sanitarie diranno. La politica sarà ancora più prudente e si assumerà tutte le responsabilità: mai e poi mai metteremo a rischio la vita degli studenti», ha concluso. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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