Scoppia la guerra dei rifiuti in Sicilia, Orlando ricorre al Tar contro l’ordinanza Musumeci

Di Redazione / 20 Luglio 2018

PALERMO – L’avvocatura comunale di Palermo, rappresentata dall’avvocato Ezio Tomasello, ha depositato oggi al Tribunale amministrativo regionale un ricorso contro l’ordinanza del Commissario per l’emergenza rifiuti che paventa la decadenza dei sindaci nel caso di mancato affidamento a soggetti privati terzi di alcuni dei servizi legati allo smaltimento dei rifiuti entro il prossimo 31 luglio.

Il ricorso chiede l’annullamento dell’atto e, in via transitoria ed urgente la sospensione dell’efficacia dello stesso.

Commentando il deposito dell’atto, il sindaco Leoluca Orlando ha dichiarato che «si tratta della naturale conseguenza delle posizioni che sono state espresse dalla nostra Amministrazione e dall’Associazione dei comuni e che vedono compatti i sindaci siciliani. A quelle posizioni espresse dall’Anci, fino ad oggi, non è seguita alcuna risposta né alcun provvedimento amministrativo da parte della struttura regionale, lasciando quindi spazio solo per un ricorso davanti al Tar». 

I comuni siciliani quindi potrebbero essere commissariati già a fine mese come prevede appunto’articolo 3 dell’ordinanza sul ricorso temporaneo a forme speciali di gestioni dei rifiuti, emanata dal commissario per l’Emergenza e presidente della Regione Nello Musumeci il 7 giugno scorso. La norma, infatti, impone ai 390 enti locali dell’Isola questo limite del 31 luglio al entro il quale devo inviare al Dipartimento regionale all’Acqua e rifiuti i contratti stipulati con una delle quattro società che hanno risposto all’appello della Regione sul trasporto dei rifiuti fuori dalla Sicilia.

La mancata trasmissione in caso del contratto o del provvedimento – si legge al comma sette dell’articolo 3 dell’ordinanza – di cui al comma precedente (che fissa il termine del 31 luglio, ndr) costituisce grave violazione e comporta l’avvio dell’intervento sostitutivo del Comune omissivo e l’attivazione delle procedure di decadenza degli organi comunali.

 
All’appello della Regione per il trasferimento dei rifiuti fuori dall’Isola, scaduto lo scorso 1 giugno, hanno risposto appena 4 società. Non solo, l’avviso di manifestazione di interesse pubblicato sul sito della Regione con i nomi delle società disposte a trasferire i rifiuti siciliani altrove non contiene né indicazioni sui costi di conferimento per tonnellata in media gli enti locali dovranno pagare alle società, né la destinazione.

 Se i sindaci decadranno o meno si vedrà. Quel che è certo che, con le nuove regole potrà andare i discarica solo il 70% dei rifiuti. Ma il grosso degli adempimenti attiene sempre agli obblighi delle percentuali della raccolta differenziata da parte dei Comuni.

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