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Salvini, un ritorno al Viminale? Ragioneremo con Giorgia

Tanto da fare al mio ministero ma la sicurezza resta nel cuore

Di Redazione |

ROMA, 28 DIC – “Siamo tutti nelle mani del buon Dio. Il ministro dell’Interno l’ho fatto e penso discretamente. Adesso l’assoluzione toglie le scuse soprattutto alla sinistra che diceva ‘no Salvini non può occuparsi di immigrazione, di sicurezza, di interni’ perché ero sotto processo. Ho tante cose da portare avanti al ministero dove sono però sicuramente occuparsi della sicurezza degli italiani è qualcosa di bello ed importante. Matteo Piantedosi ha tutta la mia fiducia, poi ragioneremo sia con Giorgia sia con lui”. Così Matteo Salvini lasciando il Senato dopo il voto sulla manovra a chi gli chiede di un suo ritorno al Viminale. Se “uno fa il ministro dell’Interno e si occupa della sicurezza degli italiani per una volta nella vita, gli rimane dentro tutta la vita”. Ne ha parlato con Meloni? “Se l’avessi fatto non lo racconterei a voi”. Le ricostruzioni” che vorrebbero proprio Meloni contraria a un suo ritorno al Viminale “sono come il calciomercato del Milan, hanno la stessa attendibilità”, sottolinea Salvini. Quanto all’ipotesi di rimpasto rilanciata nei giorni scorsi anche dal senatore della Lega Claudio Borghi, Salvini precisa che “non si tratta di turnover: questo è un governo che gli italiani apprezzano, è stabile abbiamo l’obiettivo di arrivare al 2027 sono assolutamente contento di quello che stiamo facendo, stiamo investendo centinaia di miliardi per migliorare la rete infrastrutturale italiana, sicuramente avere occupato il ministero dell’Interno con risultati postivi è qualcosa che ricordo con estrema gioia ed estremo orgoglio”.

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