ROMA – «La nuova eroina della sinistra è stata interrogata per quattro ore…Ci sarà un giudice che almeno stavolta farà rispettare le leggi, la sicurezza e la dignità del nostro Paese? Io non vedo l’ora di espellere questa viziata comunista tedesca e rimandarla a casa sua». Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commenta sui social l’interrogatorio cui è stata sottoposta ieri ad Agrigento la comandante della Sea Watch, Carola Rackete.
Ieri Carola Rackete, grazie a un interprete di inglese, ha raccontato ai magistrati della Procura quanto accaduto quel 12 giugno, quando varcò le acque territoriali disobbedendo al divieto della Guardia di Finanza. Questa è solo una tranche dell’inchiesta a suo carico. L’altra riguarda le accuse più pesanti che le sono costate anche l’arresto, per violenza a nave da guerra e tentato naufragio. Poco prima delle 14, quando è uscita dalla Procura di Agrigento, si è fermata per pochi minuti con le decine di giornalisti arrivati da tutto il mondo.
«Sono stata molto contenta di avere avuto l’opportunità di spiegare tutti i dettagli del salvataggio del 12 giugno», ha detto in inglese. E subito dopo ha tirato in ballo l’Europa: «Spero che la Commissione europea, dopo l’elezione del nuovo Parlamento, faccia il meglio possibile per evitare queste situazioni e che tutti i Paesi accettino le persone salvate dalle flotte di navi civili». Subito dopo, in tedesco, ha aggiunto: «Abbiamo migliaia di profughi che vanno evacuati da un paese in guerra». E ha ribadiro: «Mi aspetto dalla commissione europea che trovi al più presto un accordo per dividere i profughi tra i paesi europei».