Salvini a Catania si prepara alle elezioni: «Presto vedrò gli alleati di centrodestra»

Di Redazione / 11 Agosto 2019

CATANIA – «Conto di vedere sicuramente gli alleati a livello locale del centrodestra perché sicuramente alcune elezioni regionali ci sono: in Umbria sono fissate il 27 ottobre, in Emilia Romagna dovrebbbero essere a dicembre e poi ci saranno Calabria, Marche, Toscana. Sicuramente su questo l’alleanza che ha vinto tutte le elezioni negli ultimi mesi deve ritrovarsi e proporre candidati comuni prima possibile». Con questa parole pronunciate in conferenza stampa al Comune di Catania accanto al sindaco Salvo Pogliese, il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini rilancia la colazione di centrodestra per le elezioni regionale. Ma non solo per quelle. «Penso che già la settimana prossima ci ritroveremo con gli alleati per le regionali, ovviamente si parlerà anche di altro», ha detto il vicepremier mentre fuori dal Palazzo impazzava la contestazione. E l’altro sono le elezioni politiche che Salvini spera di fare a ottobre. «Offriamo agli attuali parlamentari, ma soprattutto a 60 milioni di italiani, 5 anni di prospettiva certa, stabile, onesta, coraggiosa. L’importante è fare presto» ha detto. «Ci sono elezioni in Austria il 29 settembre, in Polonia il 13 ottobre, probabilmente anche in Spagna entro la fine di ottobre – ha aggiunto – e quindi non possiamo perdere il treno della democrazia che in Europa tra settembre de ottobre passa da diversi paesi». 

Ma non è detto che vada come prevede. I passaggi parlamentari della crisi non sono stati ancora calendarizzati e tra l’altro non è ancora detto che si vada subito ad elezioni. La legislatura potrebbe ancora continuare o con un ribaltone o con un governo tecnico. Ma questo Salvini lo sa: «C’è la certezza che in queste ore qualcuno sta lavorando a Roma a un’ammucchiata per non mollare la poltrona. Questa è una certezza. Se poi ci riescano o no sta alla loro coscienza. Penso che dopo un governo la via maestra siano le elezioni. Ma mi risultano che siano per ora numerose telefonate all’insegna della poltrona, c’era il patto della crostata, questo è il patto della poltrona. Per carità, io non faccio il santo però è veramente di uno squallore imbarazzante l’appello di Renzi ai 5 Stelle».

Salvini qualche giorno fa a Pescara ha chiesto «pieni poteri» («ma li chiedo nei limiti della Costituzione, chi è più antidemocratico, uno che non vuole elezioni o uno che vuole elezioni?» ha spiegato oggi a Catania), il vicepremier comunque sa che la Lega da solo difficilmente riuscirà a raggiungere una percentuale di voti che gli permetta di governare in autonomia, per questo sta già ritessendo la tela che unisce il suo partito con gli storici alleati di centrodestra. «Io dico che se lanciamo dieci punti del programma per un governo che dura cinque anni dell’Italia del sì, sulle tasse, sul lavoro, sulla giustizia, sull’autonomia, sulle grandi opere, sullo sviluppo, ovviamente lo apriamo a tutti. Non al Pd o Rifondazione comunista, ovviamente. Parleremo con coloro con cui già governiamo i Comuni e le Regioni da venticinque anni».

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