PALERMO – «Nell’inchiesta Montante sono accusato di avere preso da lui e dai suoi amici milioni di euro, che non esistono. Nell’indagine Morace sono rinviato a giudizio per 10mila euro dati con due bonifici alla luce del sole da quell’imprenditore, cui ho tolto tra l’altro 100 milioni di euro riducendo i costi del trasporto marittimo, per finanziare la campagna elettorale del mio movimento (il Megafono): quindi accusato di corruzione per un bonifico, un primato. Delle due l’una: o sono un tangentista o un micragnoso. Non sono nell’uno e nell’altro. Ho rispetto per la legge e per i magistrati, ma mi sento derubato di una vita condotta nella lotta alla mafia e di sacrifici nell’interesse degli altri». Così all’Ansa l’ex governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, al telefono dalla Tunisia.