Rifiuti in Sicilia, Musumeci: «Nostri sforzi inutili se non cambia coscienza civile»

Di Redazione / 29 Marzo 2019

PALERMO – «In Sicilia, per risolvere definitivamente il problema legato allo smaltimento dei rifiuti, c’è assolutamente bisogno di una nuova coscienza civica. Le istituzioni potranno fare sforzi immani, al limite del miracolo, ma se nel cittadino manca la consapevolezza di una vera, profonda cultura ambientale la battaglia non potrà mai essere vinta».

E’ l’appello che il presidente della Regione Nello Musumeci ha voluto lanciare intervenendo ai lavori del secondo «EcoForum» regionale sui rifiuti e l’economia circolare organizzato da Legambiente Sicilia ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo. Il governatore ha annunciato che nei prossimi giorni il disegno di legge sui rifiuti approderà in aula a palazzo dei Normanni.

«Mi auguro davvero – ha detto – che venga approvato. La Regione ha il dovere di pianificare e noi, al di là del lavoro svolto incessantemente in quest’ultimo anno in cui abbiamo dovuto accelerare pratiche oramai ricoperte da una coltre di polvere, abbiamo la necessità di individuare gli impianti di cui hanno bisogno le nove province dell’Isola, in un contesto moderno e funzionale che, così come prevede l’economia circolare, punti a portare in discarica la minore quantità possibile di rifiuti avendo grande attenzione per ciò che può essere riutilizzato: carta, metallo, vetro, legno, plastica».

Una puntualizzazione, infine, su ruoli e competenze: «Le realtà locali, i Comuni – ha sottolineato – restano i veri protagonisti delle politiche da adottare per un corretto smaltimento. In passato, purtroppo, si sono sentiti deresponsabilizzati anche per colpa della Regione ma da un anno a questa parte abbiamo fatto chiarezza e ognuno adesso sa quale parte deve recitare in questa difficile sfida che, con il contributo di tutti, dobbiamo assolutamente vincere». 

Proprio ieri la Regione ha fornito, ai Comuni inadempienti, le indicazioni su come assicurare la continuità del servizio in attesa che completino il pieno passaggio delle funzioni alle Srr, le società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti dell’Isola.  «Riportiamo – aveva spiegato l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon – la gestione dei rifiuti ai territori, compiamo un altro passo avanti per far uscire definitivamente la Sicilia da una perenne emergenza, nella piena condivisione delle responsabilità e garantendo la tutela del personale».

Si tratta di un percorso avviato con la riforma legislativa del 2010, con la cancellazione degli Ato e l’istituzione delle Srr, ma mai pienamente realizzato. Tanto che la Regione ha dovuto ricorrere alla nomina di commissari straordinari. Il 31 marzo, però, scadrà l’ennesima ordinanza presidenziale e per legge non potrà essere prorogata. Il problema rischiava di sorgere in quattro province dove sei Srr non hanno ancora definito il transito dei lavoratori o degli impianti: Agrigento Provincia Ovest e Agrigento Provincia Est, Messina Area metropolitana, Palermo Area metropolitana, Palermo Provincia Est e Ragusa Provincia. In questi territori dal primo aprile non sarà più operativa la figura del commissario e si rischiavano gravi problemi. Il governo ha provveduto a fornire le indicazioni utili ad evitare disagi.

Secondo la nota a firma del dirigente generale Salvo Cocina e dell’assessore Pierobon, «i Comuni sono chiamati a effettuare tutte le scelte di competenza, esercitando i poteri riconosciuti dall’ordinamento per assicurare la continuità del servizio».

In attesa che Srr e sindaci provvedano ai regolari affidamenti dei servizi, superando anni di ritardi, inadempienze e omissioni, i Comuni potranno ad esempio ricorrere a un intervento urgente previsto dalla norma conosciuta come 191. Dove la porzione di territorio interessata sia sovracomunale, sarà il sindaco metropolitano o il commissario straordinario del Libero consorzio che potrà esercitare i poteri di ordinanza. A garantire la continuità del servizio in nome e per conto dei Comuni potrà essere il presidente della Srr o un altro componente dell’Assemblea nella qualità di commissario, individuato sempre tramite l’ex articolo 191.

«Questo percorso – ha ribadito Pierobon – garantisce la salvaguardia del personale delle società d’ambito in liquidazione che non è ancora transitato nelle Srr per i ritardi accumulati negli adempimenti di leggi. Il percorso individuato può inoltre garantire la continuità del servizio scongiurando interruzioni, in quanto il commissario potrà avvalersi, così come già fatto dal commissario straordinario regionale, non solo del personale ma anche dei mezzi, delle attrezzature e degli impianti attualmente utilizzati o gestiti a qualunque titolo da consorzi e società d’ambito».

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