«L'emergenza rifiuti è un tema che ci sta particolarmente a cuore e che abbiamo ereditato dopo 30 anni di inerzia. Diventa sempre più incalzante. Per questo stiamo predisponendo un’ordinanza che lunedì faremo avere al governo nazionale». Queste le poche parole pronunciate ieri dal governatore Nello Musumeci, in videoconferenza, agli Stati generali del Turismo etneo organizzati da FdI a Trecastagni.
Torna ad aleggiare il fantasma dell’invio dell’immondizia fuori dall’Isola. E in effetti il caos rifiuti rischia di macchiare la stagione della ripresa turistica. In mezza Sicilia la situazione è al collasso a causa della chiusura della discarica di Motta Sant’Anastasia, da metà giugno. I rifiuti sono stati trasportati in un impianto di Trapani, ora vicino alla saturazione. I sindaci dei comuni della Srr Trapani Nord e Sud hanno inviato alla Regione e al prefetto una nota sulla «grave situazione igienico ambientale venutasi a creare per l’impossibilità di conferire gli Rsu nella discarica Borranea di Trapani» e prospettano una «prossima emergenza sanitaria».
Sono già tanti i comuni siciliani che stanno predisponendo l'aumento della Tari, la tassa sui rifiuti. Probabilmente proprio in previsione dell'export dei rifiuti fuori regione, che ha costi elevatissimi, circa 450 euro a tonnellata. A Catania l'aumento della Tari ra previsto l'altro giorno ed è slittao solo per ragioni di opportunità, perché sarebbe difficile farlo digerire ora ai cittadini che si ritrovano la città invasa dai rifiuti.
Certo che con le discariche sature e senza impianti termovalorizzatori che possano permettere l'incenerimento dell'indifferenziato, l'export rimane l'unica via. Musumeci non ha annunciato i contenuti dell'ordinanza di lunedì, ma ci si attende che possa deliberare l'invio fuori dall'Isola delle tonnellate di rifiuti eccedenti i limiti degli impianti di discarica per liberare le città dall'assedio dei cumuli di immondizia che con 40 gradi e in piena stagione turistica sono una vera e propria bomba ecologia e sociale.
Il problema è che i costi ricadranno sui cittadini. Già qui le tariffe della Tari sono tra le più alte d'Italia, ma è in arrivo una nuova stangata per i siciliani con una raffica di aumenti nei 390 Comuni isolani.