Politica
Renzi e Salvini a “Porta a Porta”: già scoccate le prime scintille
ROMA – Le prime scintille in tv questa sera su Rai1 tra Matteo Renzi e Matteo Salvini, scoccheranno sulle trascorse vincite dei due ai concorsi a cui avevano partecipato, ancora giovani, proprio in televisione. Alle 22,50, stasera i due Matteo saranno protagonisti di una puntata di Porta a Porta.
«Io su quel premio in tv pagai le tasse, lei non so, magari Berlusconi le riservò un trattamento di favore», ha affermato il leader di Iv, Matteo Renzi, nel corso del duello televisivo con il segretario della Lega che aveva criticato il governo giallorosso perchè potrebbe tassare anche i premi di chi vince i concorsi in tv.
Il confronto, arbitrato da Bruno Vespa, non ha previsto le tradizionali poltrone della trasmissione, ma un banco semicircolare con il conduttore in mezzo. Il faccia a faccia tra i due leader politici rivali è stato anticipato dalle agenzie di stampa:
Matteo Renzi attacca: «E’ 27 anni che fa politica, non ha portato a casa nulla, Salvini? Solo spot. La sua è la politica degli spot». E il leader della Lega, più serafico, replica: “Renzi è un genio incompreso: ha fatto tutto bene al governo ma gli italiani non se ne sono accorti. Io sono al 33, lui al 3%. Io sto con gli italiani, senza seguire i diktat di Parigi, Bruxelles e Berlino». L’atteso duello tv tra i due leader si consuma nel salotto di Porta a Porta, per un giorno senza le tradizionali poltrone, ma tutti attorno a un tavolo semicircolare.
Qualche affondo su fondi russi e i celebri 49 milioni, con Renzi che chiede a Salvini di querelare Savoini e il leader della Lega che nega ogni addebito. Nella polemica tra i due, il grande assente Giuseppe Conte, il premier appoggiato in tempi diversi da ambedue i leader. Ma tante le punzecchiature, in uno scontro da clima preelettorale, malgrado le urne non siano all’orizzonte, in cui tuttavia l’ex premier è sembrato più un esponente dell’opposizione, all’attacco, e l’ex inquilino del Viminale, più serafico, in difesa del suo operato, quasi se stesse ancora al governo.
Le altre scintille sono sulla crisi di agosto: «Il colpo di sole del Papete che ha preso il collega Salvini lo fa rosicare ancora adesso. Pensava che si andasse a votare – attacca Renzi – ma quello viene stabilito da un manuale chiamato Costituzione, non da un menù di un beach club…Fare un governo con i Cinque Stelle – ammette – è stata un’operazione di Palazzo ma per il bene del Paese». E Salvini replica tranquillo: «Vedo che è un reato andare in spiaggia con il figlio, a sinistra siete abituati a champagne e caviale a Montecarlo, io vado a Milano Marittima perché preferisco lasciare i soldi in Italia». Batti e ribatti durissimi anche su quota 100, misura rivendicata con orgoglio da Matteo Salvini, e fortemente criticata dall’altro Matteo. «Quando uno non ce la fa, quando un infermiere non ce la fa a portare in giro un paziente, un camionista a guidare in giro – sostiene il leader leghista – merita di riposare». E Renzi, di contro cita la storia di suo zio, vigile fiorentino: «Credo che lui possa andare in pensione un anno dopo e credo che quei soldi debbano andare nella busta paga dei lavoratori o a favore dei giovani. A loro non ci pensa nessuno». Pacata ma ferma la replica di Salvini: «Sono pronto a incontrare suo zio, sono contento che se la sente può lavorare sino a 80 anni, ma c’è tanta gente che non ce la fa e va aiutata. Quota 100 – sottolinea Salvini – è una conquista epocale». «La Fornero – è la controreplica del leader di Italia Viva – ha salvato i nostri conti. Noi siamo divisi non solo sul passato, ma anche sul futuro».
Ai ferri corti anche sui migranti. L’ex ministro dell’Interno ha difeso la sua linea dura sugli sbarchi, attaccando la condotta dei governi del centrosinistra:”Aver aperto i porti non ha aiutato le nostre periferie. Io su questi punti, come sulla flat tax, sulle pensioni, sono un uomo di parola». Scintille anche sui voli di stato, con Salvini che ironizza sulla sinistra che fa le vacanze in montagna con i voli del servizio pubblico, e Renzi replica stizzito: «Fossi in lei starei tranquillo su questo punto, io non ho indagini aperte». “Neanche io», taglia corto Salvini. Uniti invece sulle critiche alla sindaca di Roma, Virginia Raggi. Infine, la stoccata del segretario federale contro l’ex premier: «Tu la tua occasione l’hai avuta e te la sei giocata male, ora ce l’abbiamo noi». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA