Renzi a Caltagirone: «Con liberi e forti di don Sturzo per vincere»

Di Mimmo Trovato / 18 Gennaio 2018

CALTAGIRONE – A 99 anni esatti dall’appello ai “Liberi e forti” di don Luigi Sturzo, che fece nascere il Partito popolare, il segretario del Pd, Matteo Renzi, conquista i nostalgici della Dc che ha il suo “cuore” nella Caltagirone del sacerdote che scosse la politica italiana nel 1919. Nel teatro parrocchiale di Sant’Anna accanto a Pierluigi Castagnetti che si commuove parlando di don Sturzo e della Dc di una volta arriva l’affondo di Renzi: «Votate chi volete, magari per un partito che non ha scritto un nome sul simbolo: un partito non può essere di un leader». «Solo due partiti – aggiunge – ricordo hanno superato il 40% in Italia: la Dc nel 1948 e il Pd alle europee. Oggi la Dc è alleata con Salvini, vuol dire che c’è qualcosa che non va. I padri fondatori del partito si rivoltano nella tomba a pensare alla fine che sta facendo quel simbolo». E lancia il suo appello: «Se i “liberi e forti” non resteranno alla finestra, ma si impegneranno, allora vinceremo noi».

In prima fila tutti i vertici del Pd siciliano, catanesi e moltissimi democristiani che vivono nel ricordo di don Sturzo, che «sta diventando un Santo, ma non fatene un santino…». Presente anche l’ex governatore Rosario Crocetta che ci tiene a chiarire: «Non sono venuto a rivendicare alcunché. Sarà Renzi e il partito a decidere del mio futuro».

L’invito di Renzi è la ricerca della politica con P maiuscola. No alle promesse di assistenzialismo, ma vero lavoro. Perché quando manca la politica si crea lo stallo, come in Catalogna. E parlando di don Sturzo e di un altro siciliano, Giorgio La Pira, li cita come esempi «di uomini politici che stanno per diventare santi». Devono essere loro l’esempio. “Certo – ironizza – non chiederemo santità nella composizione delle liste, perché neppure io ne potrei fare parte».

Il suo progetto è un programma con 100 idee da realizzare, 100 fatti da verificare. E lla parola chiave del Pd e della Dc deve essere un’ossessione: lavoro per tutti. Con un’Europa meno burocrate, perché l’Europa è Caltagirone, Catania, le chiese i vicoli e le associazioni. Insomma il sogno di don Sturzo, che per Renzi era un «profeta» a fronte dei politici «post-profeti” di oggi che «spiegano tutto il giorno dopo». La gente applaude ed esce soddisfatta commentando: «Sembra più democristiano di alcuni di noi…». 

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Redazione
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