Sarò il portavoce dei siciliani presso il governo nazionale. E’ un lavoro impegnativo, ma sono pronto. I siciliani avranno un governo nazionale e un governo regionale in sinergia, ci sarà confronto ma il dialogo sarà più facile". Lo spoglio dei voti per le elezioni regionali in Sicilia non è ancora terminato, ma il risultato provvisorio consolida in maniera incontrovertibile la vittoria del centrodestra e di Renato Schifani, che parla già da presidente in una conferenza stampa indetta al proprio comitato elettorale del Grand Hotel et des Palmes di via Roma a Palermo una volta divenuto chiaro che come in Italia, anche sull'isola è la coalizione di centrodestra a conquistare gli elettori. Se a livello nazionale si tratta di un ribaltone rispetto alla precedente legislatura, il voto siciliano è in piena continuità con gli ultimi cinque anni di guida Musumeci.
Proprio all’ex governatore, nel frattempo eletto a Roma al Senato tra le fila di Fratelli d’Italia, Schifani si rivolge nel ringraziarlo per il "buon lavoro" svolto: "Non è la mia vittoria, ma è la vittoria di tutto il centrodestra, di una coalizione unita che ha vinto. Ringrazio Meloni, Berlusconi, Salvini, Lombardo, Cuffaro e Romano, in quel 12 agosto mi hanno sostenuto quando pensavo di dover lavorare ancora all’interno del Senato. E' evidente che questa vittoria si ponga in sinergia con il vento che spira a favore del centrodestra anche a livello nazionale – ha spiegato – Il governo Musumeci ha lavorato bene, adesso occorre lavorare ancora, ma magari con un metodo diverso. All’interno della mia maggioranza mi confronterò continuamente in chiave paritaria, conto molto sul sostegno di tutti". Un sostegno che negli ultimi mesi per Musumeci era venuto pian piano a mancare, con i ripetuti attacchi dal fuoco amico circa una scarsa capacità di mediare e di dialogare con le diverse espressioni della coalizione.
"Nel mio programma avevo detto che la differenziata è apprezzabile ma non decolla. Le discariche sono stracolme, lo sappiamo, a partire da Bellolampo. E’ evidente che la soluzione non può che passate dalla realizzazione di due termovalorizzatori per dare ossigeno a due aree geografiche Palermo e Catania. Musumeci aveva avviato queste procedure. Se troverò le procedure avviate continuerò quel percorso".
Ancora presto per entrare nei dettagli della nuova giunta, ma gli assessori è già chiaro che saranno politici: "Sarà la giunta delle competenze, avremo politici che faranno partire il prima possibile il nostro programma. Quando ho annunciato che gli assessori sarebbero stati politici non ho ricevuto nessuna telefonata di dissenso dal centrodestra, vuol dire che condividono. Ma non ho ancora nomi in testa". Tra i temi da affrontare una volta insediata la giunta, quello del lavoro per i giovani e delle grandi infrastrutture: "Il mio desiderio è vedere una Sicilia che si smuova, che esca dalle sacche di un certo immobilismo. Il Ponte sullo Stretto lo vuole il centrodestra nazionale così come il centrodestra regionale, sarà una realtà ovvia – ha sottolineato – Voglio dare lavoro ai nostri giovani, questo si crea attraendo investimenti privati, gruppi che devono realizzare opere e attività produttive ai quali in passato è stato detto un nì, il tutto facendo combaciare interesse economico e ambiente". E poi, il contrasto alla mafia e al rischio che possano esserci ingerenze nell’ambito dei fondi del PNRR: "Istituirò una conferenza di servizi contro la mafia, che non è di sinistra o di destra, ma cerca il potere – ha spiegato – Intendo dar vita a un comitato ristretto di personaggi qualificati che a titolo gratuito faranno in modo di verificare i flussi del Pnrr".
A questo proposito, Schifani rivendica la propria capacità di mediatore, una parola che si ripete spesso nel corso della conferenza stampa: "Da ora in avanti darò il massimo di quello che potrò, non mi sottrarrò al mio compito. Sono visto come un mediatore, è vero, ma non vuol dire farlo al ribasso, vuol dire confrontarsi, a volte lasciarsi convincere e a volte no. In politica l’importante è parlarsi e la mia porta è sempre stata aperta, sono aperto al dialogo, ma poi quando mi impunto decido lasciando magari l’amaro in bocca a qualcuno". Niente voto disgiunto, dunque, se non con dati fisiologici, nessun travaso di voti nei confronti di Cateno De Luca, al quale l’ormai nuovo governatore siciliano si rivolge come "uno dei soggetti in corsa per le elezioni, null'altro da dire". Con le opposizioni, però, Schifani promette dialogo, a patto di non cadere nelle strumentalizzazioni: "Le opposizioni troveranno in me una persona che si confronterà e non chiuderà la porta a nessuno. Spero che non siano strumentali, come visto con gli attacchi alla persona che mi scivolano addosso e che spero abbiano fatto solo parte della campagna elettorale – ha aggiunto – Mi auguro si possa trovare un dialogo, in me non troveranno una persona prevenuta".
Al comitato elettorale, volti distesi prima della conferenza, con tanti big dei partiti di centrodestra soddisfatti per i risultati che filtravano dagli Enti Locali. Su tutti Gianfranco Micciché, che si gode l’elezione di un presidente palermitano e di Forza Italia: "Abbiamo un nuovo presidente della Regione, sono contento che sia palermitano e anche di Forza Italia, fino a ora non era mai successa nessuna delle due cose. Cosa cambio con il governo Musumeci? Che ora è il governo di Schifani". Gli fa eco Giorgio Mulè: "Renato Schifani sarà a breve il primo presidente della Regione Siciliana di Forza Italia, è un grande orgoglio e traguardo per noi. E’ evidente che in Sicilia i cittadini, che sono intelligenti, quando trovano un’offerta chiara e precisa e una personalità con i trascorsi di Schifani, hanno una scelta facile. Non c'è partita – ha concluso – si continuerà il lavoro di Musumeci".