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Regione siciliana, fuoco di sbarramento contro il ritorno di Razza assessore

Di Redazione |

PALERMO – Il paventato ritorno nella giunta Musumeci del dimissionato assessore alla Salute Ruggero Razza, notizia anticipata dal nostro giornale ai primi di maggio, sta agitando le acque della politica regionale e dell’Assemblea regionale siciliana. E si sta alzando un fuoco di sbarramento contro il suo rientro ai vertici della Sanità isolana. 

Già gli alleati di Musumeci non sembravano entusiasti, ora sono le opposizioni a dire no.

«Razza bis? No grazie. Non comprendiamo cosa sia cambiato dal giorno delle sue, doverose, dimissioni. E in ogni caso l’operato del delfino di Musumeci era deficitario prima che l’inchiesta della magistratura investisse l’assessorato alla Salute, tanto da indurre le opposizioni a proporre una mozione di censura nei suoi confronti» hanno  affermato i deputati del M5S all’Ars, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua, componenti della commissione Salute di palazzo dei Normanni.

«Se siamo stati tra le ultime regioni ad abbandonare l’arancione, con tutte le ricadute negative del caso – affermano i parlamentari 5 stelle – è anche imputabile a scelte che affondano le radici nei mesi passati, quando Razza era in cabina di regia. Se siamo stati il fanalino di coda in fatto di vaccini, ciò non era certo imputabile a scelte degli ultimi giorni. E potremmo continuare. L’ex assessore alla Salute ha già mostrato di non saper governare la sanità siciliana, anche perché, pur consapevole delle anomalie riguardanti il caricamento dei tamponi effettuati e delle vittime Covid, non si è adoperato né per denunciare, né per impedire la deprecabile pratica. Quale può essere la credibilità di un soggetto che ha già posto in essere simili condotte? Come si può giustificarne la reintegra?».

«La triste realtà – aggiungono – è che sulle dimissioni di Razza si è giocata la tenuta del governo regionale e adesso che si discute dei prossimi assetti elettorali, Musumeci non vuole privarsi del suo delfino. Peccato che tutto ciò non abbia nulla a che vedere con la salute dei siciliani».

Razza non è il “benvenuto” nemmeno per il deputato regionale Claudio Fava (Cento Passi per la Sicilia) che nel corso della conferenza stampa tenuta insieme al collega Baldo Gucciardi (Pd) davanti all’ospedale «Paolo Borsellino», Covid Hospital per la provincia di Trapani, ha attaccato l’operato dell’ex assessore. «Questo ospedale – ha spiegato Fava – racconta il modo come il sistema sanitario e il governo regionale sono arrivati totalmente e colpevolmente impreparati alla seconda ondata della pandemia. L’anno scorso, dopo la prima ondata, c’erano tutte le buone ragioni e il tempo per potersi attrezzare. La seconda ondata del Covid, che ha avuto tristemente inizio lo scorso autunno, ha visto l’amministrazione regionale dedicarsi al suo sport preferito: quello di tagliare nastri di finte inaugurazioni».

«Per questo, al di là delle vicende giudiziarie, con numeri estratti come al gioco del lotto e morti spalmati, io penso che non sia benvenuto il ritorno di Razza come assessore alla Salute», ha osservato. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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