Regione, l’Ars “salva” la Monterosso
Regione, l’Ars “salva” la Monterosso inammissibile la mozione di censura
La rabbia del M5s che aveva proposto l’atto parlamentare
PALERMO – Con 39 voti contrari, 18 favorevoli e tre astenuti l’Ars ha respinto la mozione di censura contro il segretario generale della Regione, Patrizia Monterosso. All’esito della votazione, dai banchi dei 5stelle, promotori dell’atto parlamentare, sono partiti applausi di scherno e urla (”vergogna, vergogna”) contro il capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici, che aveva preso la parola prima del voto per esprimere contrarietà all’iniziativa dei grillini che chiedevano la la rimozione del segretario generale della Regione. Il presidente vicario ha anche sospeso l’aula minacciando il capogruppo Giorgio Ciaccio di allontanarlo da Sala d’Ercole.
L’alto burocrate è stata recentemente condannata dalla Corte dei conti per danno erariale al pagamento di oltre 1,2 milioni di euro per la vicenda dei fondi extra-budget della Formazione professionale. Oltre ad Antonello Cracolici, anche Mimmo Turano, capogruppo dell’Udc, si era dichiarato contrario alla mozione. Favorevole, invece, il deputato del Partito dei siciliani, Giovanni Greco.
«Non è una questione personale nei confronti di Patrizia Monterosso, un atto di ripicca o rivalsa, stiamo parlando della tenuta delle istituzioni, dell’etica e della morale delle istituzioni. Bisogna discutere se è giusto continuare a distruggere l’istituzione Regione siciliana mantenendo al vertice una persona condannata per danno erariale», aveva invece detto il capogruppo del M5S all’Ars Giorgio Ciaccio intervenendo in aula prima del voto sulla mozione di censura.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA