PALERMO – «Sono veramente esterrefatto dei toni anti istituzionali che il sottosegretario Faraone continua ad usare nei confronti della Regione Siciliana. Regione, ricordo, che ha una sua autonomia e ha degli organismi eletti dai cittadini. Vorrei ricordargli che la sua posizione di “nominato” mal si addice al ruolo che continua a pretendere per se, ammiccando, neppure celatamente, che, se Crocetta non si allinea, Roma chiude i rubinetti. Così, leggero come una piuma, puro siccome un angelo, continua a dire che Roma nel 2016 aiuterà la Sicilia, non comprendendo neppure di cosa parla e soprattutto a nome di chi parla. Che bravo ragazzo, un picciotto veramente in gamba».
E’ lo sfogo – affidato al suo profilo Facebook – del presidente della Regione, Rosario Crocetta, contro le parole del sottoegretario Davide Faraone che ieri aveva ccusato il governo regionale di non essere un interlocutore credibile per quello nazionale. «Il governo nazionale – aveva detto Faraone – sta prevedendo interventi di risanamento per il bilancio della Sicilia, un intervento sui rifiuti, perchè si creino le condizioni affinchè non ci siano solo discariche ma impianti moderni, e sulle infrastrutture, con 60 milioni di euro destinati sia al recupero del viadotto che alle strade provinciali. Ma serve che la Regione faccia la sua parte».
Oggi la risposta di Crocetta in un lungo post su Facebook, dove il governatore scrive fra l’altro: «La ricetta di Faraone per la Sicilia? “L’anno prossimo il governo darà i soldi”. A nome di quale governo parla? Quello della sua personale corrente? È così “grande” Faraone che ha anticipato la manovra finanziaria del 2016? Credo che tra un pò lo nomineranno governatore della Banca d’Italia».
E ancora: «Richiami in causa sempre, caro Davide, Baccei! Tu che c’entri con Baccei? Tanto più parli, più si comprende l’immensa luce che emana la tua aureola». «Se Faraone non ci fosse, bisognerebbe inventarlo», sottolinea ironicamente Crocetta, «avremo modo di apprezzarti, siamo sicuri che riuscirai a rottamare persino Renzi, che dalle tue dichiarazioni sicuramente non trae vantaggio». «Ti chiamerò ogni mattina per chiederti la linea di governo. E alla sera farò un punto col tuo segretario, che anche lui sarà chiamato a fare un comunicato contro di me, per dire se ho fatto bene nel corso della mia giornata».
Nella disputa si tuffa anche il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia, secondo il quale «i toni usati da Crocetta nei confronti di Faraone sono inaccettabili» e «non si risponde a legittime opinioni politiche con gli insulti e l’isteria». D’Alia spiega che l’Udc non ha «accettato di proseguire la collaborazione con Crocetta e il Pd per stare dentro un rodeo di invettive improduttive che indeboliscono la credibilità già fragile del governo e che non ci consentono di lavorare serenamente insieme al governo nazionale per fare uscire la Sicilia dal pantano in cui si trova».