Regionali, centrosinistra nel caos: il M5s di Conte rompe con il Pd e Chinnici ora riflette: «Coalizione non esiste più»

Di Redazione / 22 Agosto 2022

Centrosinistra siciliano nel caos in vista delle regionali del prossimo 25 settembre. Il M5S ha infatti deciso di rompere l’alleanza con il Pd sancito anche dalle primarie e ha anche deciso di candidare Nuccio Di Paola alla Presidenza della Regione. E Caterina Chinnici ora medita il ritiro: «La coalizione non esiste più». Succede tutto in un pomeriggio di follia. Prima il post su Facebook di Giuseppe Conte, il leader del M5S che nel primo pomeriggio sancisce il divorzio dal Pd siciliano: «In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola».

«Alcune settimane fa – ha scritto l’ex premier sul social – ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il Conte II. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all’ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie. Dal Partito democratico, però, ancora una volta non sono giunte risposte adeguate. Siamo arrivati a questo paradosso – aggiunge Conte -: da una settimana c'è un’impasse dovuta all’insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste. Per noi la questione è semplice – continua Conte -: abbiamo sempre detto che saremo stati garanzia di profili impeccabili, al servizio dei cittadini. L’asticella del senso delle Istituzioni con noi è sempre alta, tanto sul versante nazionale tanto sul versante locale. Questi segnali che ci arrivano dagli amici del Pd non sono affatto incoraggianti. La Sicilia merita francamente di più – è la conclusione del leader del M5s -. Ai cittadini abbiamo il dovere di trasmettere credibilità, trasparenza, passione. In una parola, fiducia: quella che sembra ancora una volta mancare. Questa nostra linea di condotta è una garanzia per i siciliani e per tutti gli italiani: saremo sempre #dallapartegiusta».

I maligni però sospettano che la decisione di Conte sia dettata da questioni di numeri: «In Sicilia andando da soli prendiamo più voti» avrebbe spiegato ai suoi il leader del M5s illustrando un sondaggio in possesso dei 5stelle. Il caso è stato riportato dall’Ansa. In base a queste previsioni, la coalizione giallorossa nell’Isola non vincerebbe le elezioni regionali e correndo da solo il M5s otterrebbe un risultato migliore rispetto all’alleanza col Pd. Il M5S ha però smentito la ricostruzione.

 

Durissima la reazione Dem. «A Giuseppe Conte dico, intanto, che la dignità è mantenere la parola data. E questa rocambolesca giravolta di oggi del suo Movimento è tutt'altro che degna. Quello del M5s è alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista» ha detto il segretario del Pd in Sicilia, Anthony Barbagallo, sulla rottura di 5stelle per le regionali.

«Il Movimento 5 stelle in Sicilia – ricorda Barbagallo – aveva condiviso l’opposizione a Musumeci e in virtù di questo ha sottoscritto un patto per le primarie di coalizione. Hanno garantito il sostegno alla candidata vincitrice, Caterina Chinnici e il Pd aveva detto, più volte nei giorni scorsi, sì a tutte le richieste da loro avanzate. Alcune anche premature per non dire stravaganti. Abbiamo atteso fiduciosi – ricostruisce il segretario del Pd Sicilia – ma chiaramente oggi di fronte a questa presa di posizione inspiegabile prendiamo atto che la coalizione progressista finisce qui. Il M5s si assume la responsabilità di sciogliere una alleanza e una coalizione per la quale abbiamo lavorato per anni e chiamato al voto oltre 30 mila siciliani – chiosa Barbagallo – in uno sforzo comune non indifferente, vanificato da scelte politiche che nulla hanno a che fare con la Sicilia e i siciliani».

 

Una polemica che vede in mezzo Caterina Chinnici: «Attraverso le primarie mi era stata affidata la guida di una coalizione che non esiste più. Tanta rispettosa e paziente attesa per ritrovarsi ora in uno scenario stravolto che di fatto azzera tutto e impone nuove riflessioni nel pochissimo tempo rimasto» ha detto. Si ritira? Non è ancora chiara l’intenzione dell’esponente Dem.

 

Ma una decisione in breve tempo gliela chiede ora Claudio Fava: «Chiediamo a Caterina Chinnici di dirci, subito, non domani o tra tre giorni, se le è ancora la candidata della coalizione a presidente della Regione Siciliana. Se entro oggi non avremo parole chiare su come e con chi procedere in questa campagna elettorale – aveva anticipato stamattina Fava in una dichiarazione – se non ci sarà immediatamente un luogo di discussione su tutte le scelte strategiche e di governo, vorrà dire che la coalizione progressista non esiste più. E il movimento Centopassi ne trarrà le conseguenze». «Dispiace doverlo dire – ha anche aggiunto Claudio Fava – ma Conte è un bugiardo. Come nella favola del lupo e dell’agnello ha continuato ad alzare la posta cercando un pretesto per rompere: prima il programma, poi gli assessorati, poi il listino… Conte aveva deciso di uscire dalla coalizione nel momento stesso in cui ha scelto di candidarsi a Palermo. Non ha avuto l’onestà politica e umana di dirlo. Ma almeno adesso faccia a meno di arrampicarsi su altri improbabili pretesti».

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Pubblicato da:
Fabio Russello
Tag: Anthony Barbagallo caterina chinnici claudio fava giuseppe conte m5s pd regionali sicilia