
MALASANITÀ
Referti istologici in ritardo, ore contate per Ferdinando Croce: ma spunta una petizione a sostegno del manager dell’Asp di Trapani
Sul tavolo dell’assessorato la relazione regionale, che sarebbe durissima
«Sulla vicenda dei referti in ritardo all’Asp di Trapani sento di scusarmi nei confronti di quelle persone che in questi momenti stanno ricevendo i risultati positivi, purtroppo, sulle loro patologie. Non ho responsabilità diretta sulla questione, ma in politica chi sta al vertice deve assumersi responsabilità che non sono sue, facendo propri anche gli errori altrui. Errori commessi, per i quali saremo estremamente rigorosi. La percentuale di referti positivi è del 5%, quindi sono circa 160-170 i casi. Si stanno raggiungendo in queste ore le famiglie per informarle, in maniera tale che si accelerino i processi di terapia». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a Catania a margine dell’incontro sugli 80 anni del quotidiano La Sicilia.
Sul piano dell’Asp trapanese in sette punti per affrontare l’emergenza, Schifani ha commentato evidenziando che «forse se i sette punti si fossero messi in atto prima non staremmo qui a disquisire di questo tristissimo episodio che sta toccando le coscienze non soltanto dei siciliani, ma di tutti gli italiani. Fatti del genere non possono più verificarsi in Sicilia: non possiamo consentirlo, né lo consentiremo».Non si fa attendere la risposta di Nuccio Di Paola, anch’egli presente a Catania all’evento del nostro giornale. «l presidente Schifani – commenta il referente regionale del M5S – ha parlato di meritocrazia nella macchina amministrativa regionale. A questo proposito continuiamo a chiederci perché non agevoli le dimissioni del manager dell’Asp di Trapani, Croce, dopo l’inefficienza manageriale palesata anche dalle cronache in queste settimane».
E in effetti quella che comincia domani sarà la settimana decisiva per le sorti di Ferdinando Croce. Nonostante i vertici regionali di Fratelli d’Italia abbiano fatto quadrato per difendere il direttore generale dell’Asp, il manager (legatissimo all’ex assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza) sembra avere le ore contate. Durissima, secondo quanto si apprende da alcune anticipazioni, è stata la relazione sui referti istologici in ritardo predisposta dagli ispettori regionali che hanno parlato di cattiva gestione dell’emergenza e di non adeguata comunicazione con la presidenza della Regione. Nei prossimi giorni sono attesi in Sicilia gli ispettori inviati dal ministero della Salute per fare chiarezza sullo scandalo dei ritardi nella “filiera” dei referti istologici a Trapani. Man mano che passano i giorni e si scava nei cassetti e nei computer dell’Asp di Trapani vengono fuori altre mancanze e negligenze sempre sui ritardi nelle analisi e nei referti dei campioni istologici.
Le inchieste
Fra l’altro sulla vicenda indagano la procura di Marsala, dopo l’esposto della mazarese Maria Cristina Gallo, e quella di Palermo, a seguito del decesso di un paziente di Partinico operato a al San Vito e Santo Spirito di Alcamo, che ha atteso il referto per cinque mesi prima di morire.
«Anche se adesso si è corso ai ripari azzerando i referti in lista d’attesa, lo si è fatto troppo tardi, con le conseguenze tragiche che conosciamo», dicono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Trapani, Liria Canzoneri, Federica Badami e Tommaso Macaddino, che hanno inviato una richiesta di incontro al direttore dell’Azienda sanitaria trapanese. «Tra quei campioni arretrati, infatti – ricordano – c’erano ben 170 casi di tumore». Nel corso dell’incontro, i sindacati vogliono parlare dei «gravi recenti episodi che hanno coinvolto la sanità, ovvero il ritardo con cui sono stati processati i referti istologici, con un accumulo di 1.405 campioni nel 2024 e 1.908 nel 2025». Numeri definiti «sintomatici» di una situazione all’interno dell’Asp trapanese che ha raggiunto livelli di criticità «allarmanti e inaccettabili, che a loro volta segnalano una gestione fallimentare da parte della dirigenza che così facendo ha messo a rischio la salute delle persone».
E continuano: «Ci teniamo a sottolineare che i numeri non sono solo statistiche, ma che dietro ci sono vite umane, e ne sono triste esempio i clamorosi casi del paziente di Salemi, morto a gennaio prima di ricevere il referto istologico atteso da mesi, e della paziente oncologica di Mazara del Vallo aggravatasi dopo avere atteso un esito per quasi un anno. Casi emblematici di un sistema sanitario al collasso». «Al direttore Croce – concludono – vorremmo sottoporre, inoltre, l’esigenza di verificare se gli ospedali e le strutture sanitarie locali siano all’altezza delle esigenze della popolazione della provincia».
Raccolta firme
Intanto una petizione online di sostegno e solidarietà al direttore generale dell’Asp Trapani Ferdinando Croce è stata lanciata da alcuni dipendenti dell’Azienda sanitaria. «Episodi come quelli degli ultimi giorni non consegnano alla collettività un’immagine pulita e meritevole di apprezzamento e addolorano tutti, soprattutto gli operatori di questa azienda – scrivono nella petizione – noi che siamo le braccia operative di questa realtà, non possiamo rimanere fermi a guardare senza manifestare il nostro sostegno al direttore generale».
Per chi ha lanciato la petizione, Croce «fin dal primo ingresso nella nostra azienda ha dimostrato gentilezza, sensibilità e rispetto per i propri collaboratori. Un giovane palesemente e oggettivamente competente e preparato, coraggioso e desideroso di fare bene il proprio lavoro, motivando tutti i suoi collaboratori, appartenenti a ogni qualifica professionale». I promotori della petizione si augurano che Croce «possa continuare a guidare la nostra azienda con la serietà, la competenza e il garbo che lo contraddistinguono».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA