Il centrodestra siciliano non ha ancora espresso una candidatura unitaria per la corsa a sindaco di Catania. E mentra la Lega ha già lanciato Valeria Sudano, Fdi sfoglia ancora la margheria. Oggi è stato il giorno di un altro leader del centrodestra Raffaele Lombardo che in un hotel della Plaia ha chiamato a raccolta il Movimento per l’Autonomia.
“Catania pensa al futuro” è il titolo scelto per il congresso che nasce anche dall’esigenza di dare un nuovo slancio alla politica autonomista in Sicilia, proprio in vista del prossimo appuntamento elettorale previsto per il 28 e 29 maggio in cui saranno chiamati alle urne i cittadini di 129 comuni siciliani, tra cui quattro capoluoghi di provincia Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani.
E sarà l’occasione per esprimere, come già annunciato dallo stesso Lombardo, «un’autorevole candidatura» proprio per Catania. Ma il nome non l’ha fatto. «Amo Catania» ma «ho due nipotini» e il ruolo di nonno «confligge con l’impegno diretto di venti ore al giorno come quello che ho speso quando ero vice sindaco con Umberto Scapagnini» – ha affermato Raffaele Lombardo a margine del congresso del Mpa. Tutto questo, però, «non toglie che faccio la mia parte» e che «se devo candidarmi sono pronto a farlo, ma da consigliere di quartiere per un progetto o per una visione della città». Per Palazzo degli Elefanti, invece, «è bene che via sia invece un giovane vigoroso e forte come candidato sindaco».
«E’ una cosa che non mi spiego che è fuori dalla logica politica. Quest’ultima, la logica politica, vuole che si concordi tra partiti» ha spiegato Raffaele Lombardo in merito alla candidatura a sindaco della parlamentare leghista, Valeria Sudano, in quota Lega, che, oltre ai manifesti già ha apparsi in città e suoi social, ha appena ricevuto l’endorsement dal suo “capo” di partito, il ministro Matteo Salvini.
«Il nostro esponente e sindaco di Adrano, Fabio Mancuso – ricorda Lombardo – giovedì scorso ha partecipato ad un incontro per cominciare a parlare di candidati sindaci del centrodestra su Catania ed altre città. Ci si è aggiornati ma poi, l’indomani, esce la candidatura di un partito. Ma siamo sicuri che è un partito, che è quello della Lega? – si chiede Lombardo- Io esprimo una valutazione diversa. Penso che la settimana entrante bisognerà vedere».
Per Lombardo «o esplode tutto a seguito della iniziativa di ieri, mi auguro sinceramente di no, o il resto del centrodestra si aggrega e a questo punto sarebbe opportuno che qualche candidatura venuta fuori prima del tempo si ritirasse».
Per Lombardo occorre prima «redigere e condividere il programma» per «poi passare alla scelta dei nomi». Secondo il leader del Mpa «quella di Valeria Sudano non è una candidatura politica», ma una scelta che ha «bypassato il tavolo programmatico» con un «gruppo umano che ha occupato un partito politico» passato in «Udc, Articolo 4, Partito democratico e Italia viva» e che ha «sfiorato Forza Italia prima dell’approdo alla Lega».
Sull’ipotesi candidati sindaci di Fratelli d’Italia, e sui nomi circolati dice: «Razza, Parisi, Arcidiacono? Parliamone».
Lombardo ha ribadito di essere disponibile candidarsi personalmente ma soltanto a una condizione: «Se dovessimo andare da soli – ha affermato – sarei disponibile a candidarmi a sindaco di Catania. Ma solo, ribadisco, se andassimo da soli. Io non mi tiro indietro, non fatelo anche voi».
«Mi dicono tu saresti un bravo sindaco – ha sottolineato l’ex governatore – ma non ho attivato sondaggi. Per ragioni di età preferisco puntare su un giovane. Non è giusto che io la faccia. Non si può andare avanti con il metodo delle compensazioni».