Incontro informale tra esponenti del centrodestra (assente Fratelli d’Italia) invece della riunione che aveva organizzato il coordinatore di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè sul candidato alla presidenza della Regione alle prossime amministrative. Nessun nome è naturalmente venuto fuori dalla riunione cui hanno partecipato Roberto di Mauro per il Mpa, Anastasio Carrà e Vincenzo Figuccia per la Lega, e, al telefono, Decio Terrana dell’Udc, oltre naturalmente a Miccichè. Dall’incontro sarebbe emerso che i partiti sono d’accordo col leader di Fi sulla non ricandidatura del governatore Nello Musumeci e che non c'è alcun pregiudizio su altri nomi, a qualsiasi partito appartengano, per andare avanti col centrodestra unito. Già ieri FdI aveva lasciato intendere che non avrebbe partecipato alla riunione. Salvo Pogliese e Giampiero Cannella, coordinatori siciliani di FdI, avevano detto che «la richiesta di Miccichè è certamente legittima, così come è auspicabile che il centrodestra si ritrovi, magari con toni e modalità diverse da quelle degli ultimi mesi, a discutere di soluzioni unitarie da presentare agli elettori. Allo stesso modo il particolare momento politico che stiamo vivendo ci induce a grande cautela, vista la necessità di comprendere come si definirà il quadro alla luce delle dimissioni del presidente Draghi e la probabile indizione della tornata elettorale politica nazionale. Per questo invitiamo Miccichè a soprassedere e posticipare la richiesta di incontro, dopo la riunione del tavolo nazionale, perché con senso di responsabilità si affrontino gli scenari in un quadro globale, senza litigiosità e senza correre il rischio di fughe in avanti».
Il segretario dell’Udc Lorenzao Cesa oggi ha detto: «Ho già avuto alcuni contatti su questo tema ma chiederò ufficialmente a Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi un vertice che si occupi anche delle elezioni in Sicilia». «Il mutato quadro politico nazionale e le imminenti elezioni che ci auguriamo porteranno il centrodestra alla vittoria – ha aggiunto – impongono una profonda riflessione anche sulle elezioni regionali siciliane. I vertici del centrodestra siciliano hanno il diritto di indicare e scegliere il candidato presidente della Regione».
E dopo la riunione informale degli esponenti del Centrodestra, i segretari regionali di FI, Lega, Mpa, Udc, Noi con l'Italia, hanno scritto una nota in cui prendono atto «delle dichiarazioni del presidente Musumeci e della sua disponibilità a non riproporre la candidatura alla Presidenza della Regione se la stessa risultasse divisiva della coalizione». «Appare evidente – scrivono i segretari nella nota – che occorre andare oltre ed è per questo che, come segretari regionali dei partiti presenti in Ars, siamo pronti a proporre una o più ipotesi di candidature che nascano dal territorio e che sappiano dialogare coi partiti e coi deputati dell’Ars e a coinvolgere nuove formazioni politiche e civiche. Invitiamo FdI a partecipare alla individuazione del candidato auspicabilmente condiviso da tutti».
In risposta alla nota dei segretari è arrivata quella di Fratelli d'Italia. «Fdi non si è limitata a chiedere, forse eccedendo in cortesia, di rinviare un incontro a livello regionale proprio quando è imminente un vertice nazionale che nel suo ultimo incontro aveva stabilito di occuparsi della questione al primo vertice dopo le amministrative». Lo dicono i coordinatori di Fratelli d’Italia in Sicilia Giampiero Cannella e Salvo Pogliese rispondendo alla nota dei segretari del C.destra siciliano. «Fdi per amor di coalizione – aggiungono non aveva ufficializzato l 'impossibilità a partecipare a riunioni promosse da Micciché fintanto che lo stesso continua a usare un linguaggio inaccettabile nei confronti del presidente della regione che peraltro ha tuttora la fiducia e l’appoggio anche di assessori di Forza Italia. È ancora più incomprensibile e priva di firme visibili la affermazione secondo cui Musumeci sia " divisivo" . Di sicuro non lo è dell’ elettorato. Auspichiamo che non si cerchino fughe in avanti figlie di una evidente debolezza di argomenti».