PALERMO – Con la scelta di affiancare Michele Emiliano alle primarie del Pd, Giuseppe Antoci, presidente del parco dei Nebrodi sotto scorta dal giorno del fallito attentato sui monti, diventa il leader d’area in Sicilia. «Il nostro obiettivo va al di là della fase congressuale – spiega Antoci -. Stiamo costruendo un’area nel Pd ben caratterizzata e definita, con la quale chiunque vincerà le primarie dovrà confrontarsi e che darà il proprio contributo per ridare linfa a un partito che se non cambierà sarà punito alle prossime elezioni. Con Emiliano ci divideremo il compito di andare in giro per il Paese a raccontare chi siamo e cosa vogliano fare insieme ai cittadini. Sono fiducioso e motivato».
Antoci che il rapporto con Emiliano è nato quando partecipò a una iniziativa sulla legalità in Puglia. «Quando finii il mio intervento – ricorda – prese la parola Emiliano, ma non riuscì a parlare perché la mia storia l’aveva emozionato. Affidò il microfono a chi gli stava vicino e mi abbracciò. Quel gesto non l’ho mai dimenticato, è il gesto di un uomo prima ancora che di un magistrato e di un politico».
«Questa scelta è compatibile e coerente con la mia storia e le mie idee – afferma Antoci – : con Emiliano coinvolgeremo le persone con azioni concrete su temi importanti come l’ambiente, l’antimafia, la scuola. Fare squadra è il nostro obiettivo, il Pd ha bisogno di recuperare energie e di coinvolgere i giovani che non ci votano. Basta con la classe dirigente sulla torre e tutti a bussare, il partito che vogliamo con Emiliano è quello del “noi”».
«Il Pd si deve rendere conto che non può trasferire sui cittadini liti e contrapposizioni, deve parlare di temi seri avendo il coraggio di coinvolgere le persone e le migliori eccellenze – afferma Antoci -. Bisogna capire una volta e per tutte che non è un problema di ceto politico, quello già non c’è più. La gente si aspetta altro». E sulla sua scelta aggiunge: «Avrei potuto farne una più semplice, in discesa. La scelta di affiancare Emiliano è una scelta di lealtà a dei valori e non certamente a delle poltrone. Perché io ogni mattina mi devo potere guardare allo specchio e guardare negli occhi i miei figli che affrontano sacrifici enormi, ecco perché sto dalla parte delle persone a me compatibili».