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Ponte sullo Stretto, caso scoppia nel M5S. Azzolina: «Fuori luogo parlarne»

Di Redazione |

ROMA – Il neo-Movimento di Giuseppe Conte assicura di essere arrivato molto vicino al D Day della rifondazione, ma intanto il Movimento che resta in attesa della ripartenza, si dilania in nuove guerre intestine. Il reggente Vito Crimi ha affrontato, da solo, la platea dei parlamentari che scalpitano per rassicurarli che il Garante della Privacy concorda con il Movimento e che Casaleggio non ha alcun potere per tenersi stretti i dati degli iscritti, necessari per votare il nuovo leader, il suo programma e la nuova carta dei diritti e dei valori. «Conto di avere i dati in settimana» annuncia con ottimismo il ‘capo politicò ai deputati e senatori scettici e poco interessati alla vicenda, più a sapere quello che li aspetta dalla nuova direzione politica. Ma sulle previsioni di Crimi, si abbatte una nuova e violenta reazione di Rousseau. Punto per punto Davide Casaleggio smonta la ricostruzione offerta agli iscritti su tutta la vicenda che vede la piattaforma e la forza politica affrontarsi in duello. “Continuiamo a leggere ennesime fake news su Rousseau e sulle attività che svolgiamo. Per questo siamo costretti, ancora una volta, a dover smentire» attacca l’associazione che replica al M5s elencando 10 «falsità» , a partire da quella che Rousseau si sarebbe mostrata contraria al progetto politico M5s tanto da “provare a frapporre ostacoli». Il cahier de doleance di Casaleggio passa al setaccio tutti i punti di attrito rimasti in sospeso ed arriva anche a rievocare la vicenda della mancata pubblicazione dei 30 «nomi» più votati dagli iscritti agli Stati Generali.

Ma non c’è solo Rousseau a turbare l’animo di Giuseppe Conte. Mentre l’accordo sulle comunali pare sfuggire di mano agli alleati, i parlamentari si accapigliano sul Ponte sullo Stretto, evocato dal sottosegretario siciliano alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri. I parlamentari hanno addirittura convocato un’assemblea per chiedere chiarimenti mentre la proposta viene bombardata da più fronti. Anche quello di Casaleggio che ricorda la posizione del Movimento che nel 2016 bocciava in maniera netta l’opera. «Il Ponte? Mi sembra fuori luogo parlarne. Abbiamo da realizzare tutti gli impegni del Pnrr. E il Ponte non mi pare sia uno di questi» afferma l’ex ministro dell’Istruzione Pubblica Lucia Azzolina. “Ma poi, da siciliana, dico – aggiunge l’ex ministro siciliano – : sarei molto piu’ interessata a parlare di tutte le strade e delle ferrovie regionali da potenziare. Sono piu’ interessata a parlare di quanto impiega un’ambulanza, nelle aree interne, a raggiungere l’ospedale piu’ vicino”. Quanto al turismo, aggiunge “sarebbe bello per un turista potersi muovere in Sicilia senza impiegare ore per andare da una parte all’altra dell’isola”. 

Di diversa posizione sulla questione Ponte, il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri: “Nelle prossime settimane avvierò gli stati generali delle infrastrutture siciliane: voglio sentire la politica siciliana, ho sentito i segretari regionali dei vari partiti. Voglio sentire anche associazioni di categoria, imprenditori, i sindaci per stilare uno schema e mettere a punto una serie di proposte che poi si possono portare al tavolo nell’ambito del progetto per il Sud”. “Alla domanda se abbiamo cambiato posizione sul ponte noi rispondiamo: assolutamente no. Però vorremmo cominciare serenamente a discutere se c’è la possibilità non di fare il ponte sullo Stretto, di cui non mi frega nulla, perché il ponte di berlusconiana memoria è morto, ma se c’è la possibilità di cominciare a vedere i treni a lunga percorrenza anche nella nostra Regione. Non sono il paladino di un’opera, oggi rappresento il confronto della quasi totalità dei portavoce siciliani”. 

Ad attaccare il Movimento poi arrivano poi anche gli «ex», quelli espulsi per non aver votato la fiducia a Draghi. In 31, tra cui anche Barbara Lezzi e Nicola Morra, sottoscrivono una nota in cui prendono nella sostanza le parti di Casaleggio sulla diatriba con Crimi relativa al mancato voto per la destinazione del fondo «restituzioni». «Basta scuse, si devolvano i soldi senza incolpare Rousseau» è l’aut aut degli «Ex». Il Movimento replica: sono tutte «falsità» da parte di chi «neppure paga».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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