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Pogliese e i progetti per Catania: «Nel 2021 città si rialzerà con assunzioni e un investimento da 1mld»

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania – Allora sindaco Pogliese, il 2020 se n’è andato… meno male…

«Grazie a Dio si è concluso questo anno che verrà ricordato ritengo per qualche altro secolo. La pandemia è stata drammatica per le refluenze che ha determinato in materia sanitaria che economica, stravolgendo famiglie, assetti, abitudini e anche la nostra città. Ora guardiamo al 2021 con un ritrovato ottimismo che ci viene anche dall’avvio dei vaccini. Il modo migliore per concludere un anno molto negativo, con la speranza che entro un semestre si possa chiudere questa tristissima pagina».

Certo siamo all’inizio della campagna, ma appena ieri erano solo 1631 i vaccinati a fronte di 46 mila dosi disponibili…Un avvio a rilento…

«Bisogna accelerare. Questo è indubbio, ma il fatto che si sia cominciato è di buon auspicio…».

Come vede Catania in questo anno appena cominciato? Ci sono possibilità di riscatto, sostegni all’economia… sperando sempre che il Covid ci accompagni ancora per poco…

«Vedo una città con grandi possibilità. Ovviamente abbiamo vissuto e continuiamo a vivere un dramma sanitario come in tutta Italia, ma dal punto di vista economico noi abbiamo vissuto un dramma aggiuntivo rispetto alle città del nord perché abbiamo una economia più debole e il coronavirus ci ha massacrato anche dal punto di vista turistico. In passato avevamo assistito a una crescita esponenziale del turismo che di fatto si è azzerato. Sono però convinto che nel 2021 si rialzerà la testa gradualmente e sotto questo aspetto ci sono degli elementi positivi. Innanzitutto tornerà la crescita turistica che era a doppia cifra e che ci ha permesso di avere una tassa di soggiorno aumentata del 20% rispetto al 2019. Ma soprattutto si riprenderà il discorso sulla iniziativa dei regolamenti sul turismo congressuale, scolastico, sportivo e della terza età che abbiamo presentato alla Bit di Milano nei primi 2020, prima che si chiudesse tutto, che prevedono stanziamenti da un milione di euro per destagionalizzare il turismo, con contributi per tutti gli eventi organizzati in base al numero di pernottamenti in città. E siccome siamo la prima città a fare tutto ciò sono convinto che quando il turismo si riprenderà ne trarremo grandi benefici e vinceremo la sfida competitiva con le altre città per ospitare congressi e eventi sportivi…».

Si vocifera che ci siano intoppi per il museo egizio.

«Stiamo accelerando tutte le procedure per concludere i lavori al palazzo dei Crociferi e siamo sempre in contatto con la direzione del museo torinese, ma ancora non è possibile dire quando ci vorrà… Deduco non meno di sei mesi… Al momento stiamo procedendo a installare l’impianto di allarme e poi manca una gara per l’installazione degli ascensori. Ne approfitto per annunciare che tra alcune settimane faremo una conferenza stampa per pubblicizzare un bando europeo per esternalizzare, sotto il controllo del Comune i siti museali del Comune, la biglietteria, le bouvette, i coffeé book, che si trovano un tutti i siti museali italiani. Tutto questo, a costo zero per il Comune, determinerà oltre a una accresciuta efficienza dei siti 30 nuove assunzioni di giovani siciliani brillanti e preparati. Non dobbiamo più avere quelle immagini indegne della chiesa di San Nicola in cui due custodi comunali si presero a sediate davanti ai turisti che poi filmarono la scena postandola sui social. E le immagini negative fecero il giro del mondo…. Inoltre sempre dal punto di vista di nuove assunzioni ho firmato l’ultimo decreto della Città metropolitana e da qui al 2023 procederemo con la assunzione di 100 nuove figure per consentire alla macchina amministrativa di rimettersi in moto».

Ma Catania può vivere solo di turismo?

«No certamente. E su questo punto vorrei soffermarmi sull’investimento da un miliardo di dollari di una multinazionale che porterà a 700 assunzioni. Già l’iter è stato avviato e siamo a buon punto per concludere . Al momento non è possibile aggiungere altro, ma abbiamo vinto la sfida con molte altre città straniere come Parigi».

Ma di che multinazionale si tratta?

«Non siamo ancora nelle condizioni di annunciare alcunché, ma l’accordo è quasi chiuso».

I sindacati continuano a fare appelli per la crisi lavorativa e abitativa…

«In merito alla crisi di alloggi consegneremo l’11 gennaio i 96 appartamenti del palazzo di cemento. Sarà una novità importante, dalla grande valenza simbolica. Stiamo anche accelerando per creare altri alloggi. Siamo inoltre orgogliosi di aver accelerato anche il rilascio delle licenze edilizie in 24 ore. Bisogna ricordare che non possiamo dare contributi a nessuno perché siamo ancora in regime di dissesto e abbiamo un bilancio riequilibrato rigidamente controllato dal ministero. Ma faremo di tutto per favorire la ripresa dell’occupazione. Inoltre abbiamo il tesoretto della tassa di soggiorno che ci ha permesso tra l’altro di rifare l’impianto di illuminazione del Castello Ursino e ci sono alcuni imprenditori che intendono recuperare alcuni vecchi immobili per farne alberghi. Presto procederemo anche a realizzare la nuova illuminazione della Cattedrale con un contributo dell’Enel. E la stessa cosa faremo in piazza Dante».

La zona industriale giace in abbandono…

«Abbiamo portato lo stanziamento del Patto per Catania a 20 milioni per la zona industriale. Più la Regione ci ha dato altri 10 milioni. Abbiamo già bandito e affidata la gara per via Anfuso, ma dobbiamo accelerare con gli interventi perché la zona industriale giace in una condizione di abbandono. Inoltre, in tema di infrastrutture, non dimentichiamo le nuove inaugurazioni delle stazioni della metro di Fontana, che serve il Garibaldi Nesima e Monte po e poi quella di Cibali. E in prospettiva nel 2025 la linea arriverà all’aeroporto e nel 2024 a Misterbianco con benefici per tutta la viabilità».

Dal punto di vista politico lei nel corso dell’ultima seduta dell’anno del Consiglio ha avuto modo di criticare una determinata forza politica per le procedure adottate in Aula. Deduciamo sia il gruppo dei Cinquestelle…

«Sono stato consigliere comunale sia di maggioranza e di opposizione. Quando ero all’opposizione talvolta utilizzavo lo strumento del numero legale, ma talvolta. Altre volte facevamo proposte alternative, votavamo contro. La cosa allucinante è che i Cinquestelle in questi anni non hanno mai votato. Veramente un comportamento anomalo tra l’altro davanti a delibere di fine anno molto importanti. Mi auguro che nel 2021 i Cinquestelle non stiano sempre fuori dall’aula, per dare un contributo nell’interesse della città».

Sulla festa di S. Agata ancora nessun organismo si è pronunciato su come verrà organizzata. Lei ha avuto modo di affrontare la questione?

«Mi sono già confrontato con l’arcivescovo, ma la proroga dello stato di emergenza al 31 marzo ci induce a restare molto cauti. Comunque si deciderà nei prossimi giorni, ma la situazione sanitaria non lascia aperti molti spiragli».

Sul fronte dei rifiuti la città resta con vistose lacune e aree sporche… A che punto siete col nuovo appalto?

«A breve pubblicheremo la gara settennale e ci auguriamo che qualche azienda risponda. Permetterà di estendere il porta a porta a tutta la città. Certo sinora il servizio per certi versi non è stato all’altezza della situazione anche per la inciviltà di una parte dei cittadini. Noi periodicamente ripuliamo con enormi costi le discariche abusive e il giorno dopo l’area viene nuovamente occupata da rifiuti ingombranti. Vorrei ricordare che più i cittadini faranno la differenziata più potremo diminuire la Tari».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA