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Piano rifiuti Sicilia, Costa: «Dal mio ministero mai via libera a inceneritori»

Di Alfredo Pecoraro |

PALERMO – Non sono andate giù al ministro all’Ambiente, Sergio Costa, le valutazioni scritte dai tecnici del suo dicastero nella relazione con cui hanno bocciato il piano rifiuti della Regione siciliana. A mandare su tutte le furie il ministro è stato l’accenno sulla possibilità di fare ricorso agli inceneritori per chiudere il ciclo, ipotesi che aveva subito scatenato la polemica di Legambiente e le perplessità del governatore Nello Musumeci, preso intanto di mira dal gruppo parlamentare del M5s che sullo stop al piano parla di «fallimento del governo regionale».

«Ho dato mandato immediato al capo di gabinetto e al segretario generale di aprire un’istruttoria amministrativa interna per conoscere chi abbia violato la mia direttiva politica. Mai e poi mai avrei proposto quanto letto nelle deduzioni nell’ambito della Vas del piano regionale rifiuti», scrive il ministro Costa. Poco prima, nel pieno della bufera, dal ministero era stata diramata una nota, che evidentemente non è bastata: «Risulta dunque evidente che – anche nell’ottica di perseguire il più possibile l’obiettivo della risalita nella gerarchia dei rifiuti – la rivalutazione del fabbisogno di incenerimento potrà essere effettuata solo a seguito della prefigurazione, nel piano di gestione dei rifiuti della Regione siciliana, delle politiche di prevenzione della formazione dei rifiuti, di incremento della raccolta differenziata, nonché della esaustiva individuazione dei flussi». Ma il ministro è netto: «Mai e poi mai da questo ministero ci sarà un via libera a nuovi inceneritori».

Acqua sul fuoco su cui aveva soffiato il governatore Nello Musumeci. «Il ministero dell’Ambiente pare intenzionato a non farci risolvere presto il problema dei rifiuti in Sicilia. Invece di agevolare e sostenere la nostra coraggiosa azione, cerca mille cavilli al piano regionale dei rifiuti per allontanare la soluzione e riavvicinare l’emergenza – sostiene Musumeci – Prendiamo atto che il governo grillino di Roma si è convertito ai termovalorizzatori e ci chiede di realizzarne almeno due. Per noi non è un problema, visto che non abbiamo mai avuto alcun pregiudizio su questo tipo di impianto». «Qualcuno – aveva aggiunto – però avverta il ministro dell’Ambiente Costa, che invece ha sempre ripetuto di essere contrario agli inceneritori». Auspica «un pieno confronto istituzionale fra Regione ed enti locali anche per evitare il ricorso indiscriminato a scorciatoie pericolose come quella dei termovalorizzatori», il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando. «È necessario procedere attraverso il metodo del confronto – sottolinea – sulla base delle competenze assegnate ai diversi soggetti istituzionali con l’obiettivo primario di tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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