Il tesseramento 2015 del Partito Democratico si è concluso anche in provincia di Agrigento, facendo registrare un trend positivo: dalle 3200 adesioni del 2014 si è passati adesso a quota 3800. Da più parti, fin da ieri, si inseguono però voci di “numeri anomali”, di “scalate” e di questioni che, in realtà, sono relativamente nuove per il Pd. Andiamo con ordine, partendo dai fatti concreti: qualcuno ha fatto anche delle tessera abusive. Già, la Segreteria Provinciale ha infatti confermato di aver intenzione di procedere, ove possibile, per le vie legali contro alcuni soggetti che avrebbero realizzato a Cammarata un “circolo non ufficiale” realizzando anche delle tessere che, ha detto il segretario Peppe Zambito “non hanno alcun valore”. Sì, ma ci sono stati davvero situazioni anomale?
Impossibile saperlo. “I numeri dei singoli circoli – precisa Zambito – non saranno resi noti finché su di essi non si pronuncerà la commissione di garanzia provinciale. Ci sono state delle piccole segnalazioni ma niente di importante. Credo che i comitati locali per il tesseramento abbiano lavorato bene”.
Del resto, rispetto al 2013, anno dell’assalto alla tessera in piena epoca Renziana, le tessere si sono quasi dimezzate, ma questo non significa che qualcosa di “strano” non sia avvenuto. Situazioni “tese”, infatti, pare provengano da diversi centri, dove si sarebbe registrato un vero e proprio “boom” di tesseramenti, tutti riconducibili a soggetti vicini a Davide Faraone, sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e riferimento politico proprio di Peppe Zambito.
Un “flusso” di tessere verso quell’area del Partito che ha interessato diversi centri della provincia che ha scontentato molti spingendo qualche voce “disinteressata” a lanciare un vero e proprio “anatema” attraverso una testata nazionale, nella quale si raccontava che dietro certi tesseramenti a Realmonte ci fosse l’ombra di Totò Cuffaro. “Ci sono dei soggetti che si candidarono contro il Pd che hanno tentato di tesserarsi – dice Zambito – ma gli è stato impedito, rispettando pienamente le regole”. In realtà la stampa nazionale ha fatto fuochino, citando il nome di Michele Catanzaro, che dell’Udc fu segretario ma che, oggi, è uomo proprio di Faraone. Le “voci” più forti giungono, in concreto, da Canicattì e Palma di Montechiaro, dove le tessere sarebbero cresciute esponenzialmente rispetto al 2014 e, molte, sarebbero prive di “paternità”. “Anche in questo caso non è vero – tuona Zambito -, dato che i dati sono in linea con il 2013”. Anno in cui, concludiamo, si tesserarono vere e proprie truppe cammellate salite poi sul carro di Renzi.
Insomma, un carro c’è sempre, cambia solo il cavallo che lo traina.