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Musumeci ridimensiona lo strappo: «Dialogo possibile»

Di Lillo Miceli |

Palermo – «Ringrazio tutti i leader delle forze politiche che si sono spesi e si stanno spendendo in queste ore affinché la mia candidatura possa essere sostenuta da una larga e credibile coalizione, unita dal comune sentire e dal sincero desiderio di riscatto di questa terra mortificata e umiliata da troppi anni di malgoverno». Sono queste le parole scelte dal leader di “Diventerà Bellissima”, Nello Musumeci, per tentare di ricomporre la rottura con Forza Italia e le altre forze di centrodestra, dopo il suo rifiuto di avere tra le liste apparentate per la candidatura alla presidenza della Regione, Alternativa popolare di Angelino Alfano, spingendosi anche a chiedere di non volere accanto il ministro degli Esteri durante la campagna elettorale. Condizioni mai smentite, peraltro.

Però, che attorno alla candidatura di Musumeci si possa realizzare una “coalizione larga e credibile”, è tutto da verificare. Lo strappo è stato piuttosto lacerante e il commissario regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, continuerebbe ad essere convinto che bisogna allargare il recinto della coalizione ad Ap, per avere chance di vittoria.

Musumeci, da parte sua, ha provato a ridimensionare il caso politico: «In questi giorni ho letto con sorpresa alcune polemiche giornalistiche. Spero che il dialogo per quella alleanza larga sul patto civico che abbiamo lanciato in Sicilia, e sul quale eravamo tutti d’accordo, possa realizzarsi nel reciproco rispetto delle diverse identità».

Al di là delle dichiarazioni ufficiali, che anche ieri non sono mancate, in questa delicatissima fase, il lavoro che conta è quello dei pontieri. Il capogruppo all’Ars dell’Mpa, Roberto Di Mauro, ha richiamato tutti al buon senso, auspicando la ripresa del dialogo senza pregiudizi. Parole grosse ne sono volate parecchie, ma adesso è il momento di ricucire, soprattutto, guardando agli interessi della Sicilia e non ai futuribili equilibri nazionali.

La patata bollente è destinata a passare nelle mani di Silvio Berlusconi che ha già subito il diktat del segretario della Lega, Matteo Salvini: o con me o con Alfano. Ma in Sicilia quanti voti potrà prendere la Lega? E Alfano terrà ancora viva la fiammella del dialogo con Miccichè, oppure dopo le apertura che il Pd gli ha fatto sulla legge elettorale, si alleerà con il centrosinistra? Se così fosse, potrebbe essere seriamente compromessa la possibilità di vittoria del centrodestra. Anche se neanche i dirimpettai del centrosinistra stanno meglio: non hanno ancora un candidato e devono fare i conti con la spina nel fianco, cioè con Rosario Crocetta.

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