Musumeci: «Io anticomunista da sempre, ma Sicilia pronta a comprare il vaccino russo se funziona»

Di Redazione / 29 Marzo 2021

PALERMO- «Se necessario siamo pronti a comprare il vaccino dai russi». E’ il pensiero del presidente della regione Siciliana Nello Musumeci che – in una ampia intervista a “La verità” – oggi parla anche  del siero prodotto dalla Russia e delle scorte degli altri vaccini che stanno finendo in Sicilia.

«Siamo tra le regioni più virtuose per vaccini inoculati – continua – ma tra qualche giorno non avremo più fiale. Se i vaccini dovessero tardare dai canali ufficiali, non avremmo difficoltà a guardare altrove».

Parlando dello Sputnik Musumeci dice: «Sono anticomunista dalla nascita – spiega – ma se la Russia produce un vaccino che garantisce l’immunizzazione, perchè no?. Il vaccino è un diritto che equivale al diritto della vita e della sicurezza».

Sabato Figliuolo ha promesso l’arrivo di tre milioni di dosi entro il 3 aprile e ha detto che in Sicilia occorre arrivare a 50 mila vaccinazioni quotidiane: «Ho detto al Generale che la Sicilia diventerà una macchina da guerra, ma adesso ci devono dare le cartucce».

«A Pasqua porteremo le fiale in 500 parrocchie» ha inoltre ricordato il governatore che aveva già annunciato l’accordo con la Chiesa. «La Conferenza Episcopale siciliana ha abbracciato la proposta con entusiasmo – continua – Volevamo lanciare anche un messaggio etico: è la festa della Resurrezione, del ritorno alla vita». In estate l’obiettivo è di raggiungere anche gli stabilimenti balneari: «In quelli più attrezzati dove c’è la guardia medica e l’infermeria – spiega Musumeci – Se solo vaccinassimo qualche centinaio di bagnanti al giorno, sarebbe un grande risultato».

«Senza le regioni lo stato non potrebbe vincere questa battaglia» afferma ancora Musumeci. «Noi presidenti di regione sentiamo il fiato dlela gente – spiega – conosciamo il territorio, conosciamo l’umore delle persone, dialoghiamo con i sindaci. Insomma siamo noi quelli che ci mettiamo la faccia e non perchè abbiamo vinto un concorso…». Sulla discontinuità promessa da Draghi: «I governi si giudicano alla scadenza non alla partenza».

Sulle chiusure ad aprile e il pensiero contrario di Matteo Salvini il governatore della Sicilia dice: «Io penso che Salvini abbia lanciato una battuta provocatoria che però serve a stimolare il Governo affinchè i ristori arrivino in fretta».

E sul ponte sullo Stretto, il presidente della Regione ha spiegato che «è una delle chiavi per aprire le porte del futuro a questa terra. Se non c’è mobilità di merci e di persone non c’è attrattività».  Sulla tesi che il tunnel possa essere migliore del ponte: «Serve un collegamento stabile. Che il gatto sia bianco o nero poco importa: purchè prenda i topi. Per noi che ci vogliano sei o otto anni poco importa. Il progetto non deve necessariamente essere inserito nel Recovery Fund. Basta che Roma ci dica con chiarezza se l’alta velocità in Italia si ferma a Roma, oppure se come vuole l’Europa debba arrivare fino a Palermo. Non è possibile che un treno da noi debba viaggiare a 85Km/h, mentre nel nord Italia arriva a 300».

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