PALERMO – «Il M5s mi chiede di scusarmi per la vicenda che ha coinvolto il neo deputato Cateno De Luca? Loro farebbero bene a guardare all’interno delle loro liste, perché alcuni candidati sono anche contigui con soggetti chiacchierati o vicini a cosche mafiose. Il problema riguarda tutti gli schieramenti». Lo ha detto il neo presidente della Regione siciliana Nello Musumeci rispondendo alle domande di Maria Latella su Sky TG 24.
«Io ottengo sempre voto popolare e spontaneo, ma che in Sicilia vi sia stata questa terribile prassi è fuori discussione. – ha aggiunto – Mi sorprende che non sia stato detto per 70 anni. In tutto quel periodo quasi tutte le liste dei partiti sono state frequentate da personaggi chiacchierati. Serve una nuova legge. Ha ragione Rosy Bindi, perché tutti sono candidabili per le leggi dello Stato ma forse molti non lo sono per il codice etico. E fino a quando non lo elaboriamo e lo facciamo entrare in vigore e prevediamo le sanzioni ogni partito si sentirà libero di mettere in lista anche personaggi chiacchierati per racimolare qualche migliaio di voti».
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«Ho già sentito la presidente della commissione antimafia per concordare insieme un’iniziativa legislativa nazionale che – ha annunciato – possa finire a questa vicenda degli impresentabili. Perché per legge sono tutti presentabili, ma non lo sono per il codice etico. E’ una vergogna alla quale bisogna porre fine».
«Impresentabili nella mia Giunta? È naturale che non ce ne saranno – ha detto ancora -. Nessun impresentabile nè sul piano della legge nè sul piano etico».
Parlando di quali saranno le sue prime mosse, da governatore, Musumeci ha detto che il primo atto del suo governo «sarà incontrare la burocrazia, i dirigenti della Regione. In Sicilia c’è bisogno di fare emergere i talenti, motivare il personale e neutralizzare qualche scansafatiche».
Sul piano politico, il presidente della Regione ha parlato anche della coalizione che lo ha portato a Palazzo d’Orleans: «Dobbiamo lavorare per una proposta seria: la Destra di governo deve sapere andare oltre gli steccati e interpretare quella parte della società che non si riconosce nella Destra che deve tornare a essere inclusiva. E’ quello che abbiamo fatto in Sicilia e ha funzionato».