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LE DICHIARAZIONI

Musumeci: «Il salario minimo? Non serve, è assistenzialismo». E scoppia la polemica

Il ministro siciliano nella bufera. Duri Pd e M5s. Richetti (Azione): «Mi vergogno un po' per lui»

Di Redazione |

«Credo che la risposta sia il lavoro. Il salario minimo non serve. Basta con questo assistenzialismo, la destra e il centrodestra si contraddistinguono anche per un altro tipo di capacità propositiva». Così il ministro della Protezione civile ello Musumeci, a margine del convegno “Parlate di mafia” organizzato a Palermo dei gruppi parlamentari Fratelli d’Italia.

Pd

Parole che hanno subito scatenato un putiferio. E’ insorto per esempio il Pd, tanti gli esponenti che hanno commentato negativamente le parole di Musumeci. Riportiamo quelle del segretario Elly Schlein: «Io non so in che paese viva Musumeci, nel nostro ci sono tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri. Sono passati da “prima gli italiani” a “prima gli sfruttatori” evidentemente. Vorrei che rileggessero la Costituzione e l’articolo 36 perché non si può tenere insieme lavoro e povero nella stessa frase. Questo è quello che evidentemente vuole fare una destra che pensa che il lavoro sia un favore mentre noi siamo convinti che il lavoro sia un diritto in una repubblica che è fondata sul lavoro. Continuiamo a batterci per l’approvazione della nostra proposta unitaria con le altre opposizioni per il salario minimo perché mi sembra che la destra quando fa queste dichiarazioni dimostri di essere in difficoltà e di arrampicarsi sui vetri senza avere argomenti».

Azione

Duro anche il capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera dei Deputati, Matteo Richetti. che su Twitter scrive: «Musumeci, commentando il salario minimo ‘basta con questo assistenzialismo, serve il lavoro!’ Ecco voglio dire a Musumeci 3 cose: 1. Il salario minimo viene riconosciuto a chi lavora 2. L’assistenzialismo di cui lui è esperto è un’altra cosa 3. Mi vergogno un po’ per lui».

M5s

«Altro giorno, altra perla dei Ministri del sempre più imbarazzante Governo Meloni». Lo ha scritto sui social il leader del M5s, Giuseppe Conte.

«Oggi tocca al Ministro Musumeci parlare a vanvera. Sul salario minimo ha affermato: ‘Credo che la risposta sia il lavoro. Basta con questo assistenzialismò – ha aggiunto -. È chiaro? I ministri di Giorgia Meloni non sanno nemmeno che chi chiede il salario minimo lavora da mattina a sera: non chiede di essere assistito, ma semplicemente pretende di essere pagato il giusto, non 3 o 4 euro l’ora».

«Sono ministri che hanno giurato sulla Costituzione ma non l’hanno letta. Che il salario sia equo e dignitoso lo prescrive l’art. 36 della nostra Carta costituzionale – ha continuato Conte -. Le forze di questa maggioranza hanno altre idee su diritti ed emergenze del Paese: i vitalizi per gli ex senatori, andare in giro con 5mila euro in contanti in tasca».

«Hanno perso ogni contatto con la realtà», ha concluso.

Verdi

«La dichiarazione di Musumeci sul salario minimo che sarebbe assistenzialismo – per Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra – è un insulto e un atto di cinismo a chi è costretto a lavorare con paghe orarie di 3 o 4 euro, al limite della schiavizzazione. Le lavoratrici e i lavoratori poveri in Italia sono una triste realtà e il governo non solo non fa nulla per eliminarla, non solo continua a esternare oltraggiando chi lavora per pochi spicci ma, con il decreto Lavoro, ha voltato le spalle a politiche di contrasto alla povertà all’insegna dell’universalismo selettivo, mettendo in campo norme che, invece di arginare, rischiano di acuire ulteriormente la perdurante crisi del lavoro nel nostro Paese. Come sempre questo governo si dimostra forte con i deboli e debole con i ricchi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA