"Dopo le elezioni amministrative, chiederemo un tavolo di confronto con Roma che si chiuda in tempi ragionevoli per disegnare una programmazione a 10 anni non solo di Messina e della Sicilia, ma per tutto il Sud, per capire cosa si vuole fare del Meridione nella proiezione mediterranea". Sono le parole del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, oggi a Messina in piazza del Popolo a sostegno del candidato sindaco Maurizio Croce, assieme al governatore della Calabria Roberto Occhiuto. "Porremo diverse strategiche domande al governo Draghi – ha continuato Musumeci -. Certamente le cose di ogni giorno possono e devono essere fatte, ma quella che determina una nuova condizione socio – economica è la programmazione a medio e lungo termine su varie linee d’azione e su quello serve assolutamente capire qual è la volontà dell’esecutivo nazionale. Non occorre solo il collegamento stabile tra le due sponde, cioè il Ponte, ma la possibilità di definire una strategia di protagonismo del Sud Italia nel Mediterraneo".
"Una strategia che non può che partire dalla Calabria e dalla Sicilia attraverso un patto interregionale che coinvolge e chiami alle proprie responsabilità anche il governo nazionale. L’Autorità di sistema portuale dello Stretto – ha concluso il presidente – è stato il primo passo significativo verso l’area integrata dello Stretto, ricordo che siamo stati noi come governo regionale a lanciare l’idea, poi condivisa dal governo centrale, ma serve una regia nazionale".
E poi sul Ponte: «Non occorre solo il collegamento stabile tra le due sponde dello Stretto ma la possibilità di definire una strategia di protagonismo del Sud Italia nel Mediterraneo. Una strategia che non può che partire dalla Calabria e dalla Sicilia attraverso un patto interregionale che coinvolge e chiami alle proprie responsabilità anche il governo nazionale», ha ribadito Musumeci. «L'autorità di sistema portuale dello Stretto è stato il primo passo significativo verso l’area integrata dello Stretto, ricordo che siamo stati noi come governo regionale a lanciare poi l’idea condivisa dal governo nazionale, sono tante le sinergie che devono essere attivate tra la realtà calabrese e quella siciliana. Il problema è che serve una regia nazionale. Se non abbiamo definito con Roma una prospettiva di medio e lungo termine ogni nostro lavoro può risultare inutile, vano, insufficiente. Ecco perché noi vorremmo dopo le elezioni di Messina aprire un tavolo di confronto con Roma».