PALERMO – «Sono passati cento giorni. Abbiamo letto considerazioni diverse. In una condizione di normalità, cento giorni possono essere uno spazio significativo per fare un primo bilancio. Per altri versi, sono insignificanti. Avevamo promesso ai siciliani di cambiare la Regione in cinque anni. Per una prima vera inversione di tendenza avremo bisogno di mille giorni». Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, incontrando i giornalisti a palazzo d’Orleans, assieme ad alcuni assessori del suo governo, per illustrare l’attività svolta nei primi cento giorni dell’Esecutivo.
«Abbiamo iniziato ad analizzare la situazione, incontrare istituzioni economiche, amministrative, culturali, religiose – ha spiegato – Dopo mille giorni saremo in grado di darvi risultati significativi come l’aumento del Pil, la diminuzione del tasso di povertà e speriamo anche il calo della fuga di cervelli».
«Questo governo ha rimesso in circolazione 700 milioni di euro in appena cento giorni – ha spiegato il governatore -. «Dei 700 milioni, 340 milioni del Po-Fesr per infrastrutture regionali tra bandi pubblicati e bandi in pre informazione, 39 milioni per il dissesto idrogeologico, 52,4 milioni per la sanità, 150 per infrastrutture, viabilità e riqualificazione urbana, 110 per la formazione. Abbiamo finalmente avviato il decollo dell’area industriale di Gela con il cofinanziamento di 10 milioni di euro».
Continuando nella sua disamina, Musumeci ha ricordato che la Regione ha «un nuovo segretario generale, 16 nuovi direttori generali su 30 (mai accaduto) e la rotazione di 10 direttori su 14».
«Abbiamo avviato la rinegoziazione degli accordi finanziari con lo Stato – ha detto ancora – e approvato il piano di ristrutturazione degli ospedali e acquisto di attrezzature sanitarie per 224 milioni (non compresi nei 700 già rimessi in circolazione) di cui 48 milioni di risorse già autorizzate. Sono state avviate le stabilizzazioni per 307 unità di personale sanitario. Sono state distribuite a tremila bambini diabetici siciliani apparecchiature all’avanguardia per il controllo della glicemia per 2,4 milioni di euro».
«Saranno acquistati – ha aggiunto – 264 nuovi autobus in Sicilia per 50 milioni di euro. E’ stato inoltre istituito il fondo di rotazione per la progettazione di opere pubbliche da parte degli enti locali per 13 milioni di euro. Ci saranno interventi per l’edilizia economica e popolare per 61 milioni di euro. Previsti fondi per le imprese per circa 200 milioni di euro. Sono stati pure sbloccati i pagamenti Agea per le imprese agricole che riceveranno 40 milioni di euro. Sarà costituito un fondo per progetti esecutivi contro il dissesto idrogeologico per 11 milioni di euro. In più sono stati predisposti 9 milioni alla Protezione civile, è un piano antisismico per 21 milioni».
Musumeci ha anche annunciato una delle prossime battaglie del suo governo: «Puntiamo alla defiscalizzazione della benzina. In Sicilia si raffinano tonnellate di petrolio ad è giusto che i cittadini debbano pagare meno il costo della benzina. E’ un battaglia che porterò avanti a oltranza». «Non ce l’abbiamo con petrolieri – ha spiegato – ma questa non è terra di conquista. Chiediamo bonifiche e misure compensative alle compagnie petrolifere».
Parlando del vecchio governo, Musumeci ha sottolineato: «Quando siamo arrivati, non abbiamo trovato progetti degni di questo nome. Non possiamo dire che manchino i fondi comunitari, mancano i piani per poterli spendere. Ci siamo attivati in questo senso».
Rispondendo invece alle recenti critiche del leader siciliano del M5s, Giancarlo Cancelleri, il governatore ha detto: «A qualche sprovveduto che dice che questo è il governo del nulla dico: siamo il governo che in pochi giorni ha già rimesso in circolazione 700 milioni di euro e supereremo il miliardo entro l’anno, facendo quello che non si faceva da anni». «Credo che se l’opposizione dice queste cose – ha proseguito – vuol dire che è in seria difficoltà. Forse abbiamo avuto la pecca di non comunicare tutto quello che abbiamo fatto, ma non amiamo la spavalderia. Preferiamo lavorare in silenzio».
Musumeci ha risposto anche alla domande dei giornalisti sulla richiesta della Lega di Salvini di entrare in Giunta: «Non tutti i desideri diventano diritti – ha detto -. Ognuno è libero di esprimere i propri desideri e ne prendiamo atto. Vediamo come è cambiata la gerarchia parlamentare all’Ars e in base a quella valuteremo». «Faccio le congratulazioni agli amici della Lega e agli alleati del centrodestra che hanno saputo mantenere le percentuali di cinque anni fa – ha proseguito – Il paragone con le regionali non regge, alle nazionali c’è stato voto d’opinione e trascinamento».
Il presidente della Regione ha detto ora di voler pensare «alle grandi riforme, come la legge elettorale regionale» perché «è assurdo che il presidente non debba poter disporre di una maggioranza». «Non è concepibile – ha proseguito – Vogliamo prevedere un premio di maggioranza. Faremo anche la riforma delle province. A luglio la Corte costituzionale si pronuncerà sulla elezione diretta del presidente. Nel frattempo prevedremo le nuove competenze dell’ente intermedio».
Sul governo nazionale invece, Musumeci ha detto di essere «per un governo ponte per varare una nuova legge elettorale». «Gli elettori – ha detto – sono stati espropriati dal diritto di scegliere i propri rappresentanti. Io andrei a nuove votazioni a ottobre». «Sono dell’opinione – ha aggiunto – che in ogni governo deve prevalere comunque il senso della responsabilità. Nel governo Gentiloni ho trovato grande responsabilità e impegno. L’interesse istituzionale deve prescindere dalle geografie politiche».