Musumeci: «Basta terrorismo sui conti». Ma la Regione potrebbe bloccare la spesa

Di Redazione / 18 Settembre 2019

PALERMO – «Questa conferenza stampa non era prevista ma ho letto notizie improntate al terrorismo psicologico e mi sono preoccupato. Credo che la politica debba essere improntata a un grande senso di responsabilità». Così il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha aperto questa mattina la conferenza stampa sui conti della Regione convocata a Palazzo d’Orleans. Ieri, durante la seduta dell’Ars, l’opposizione aveva chiesto chiarimenti sulla situazione finanziaria dopo che il governo ha annunciato l’impossibilità di dare copertura a una legge di spesa.

«Ci sembrava giusto dare qualche elemento di chiarezza – ha aggiunto – Nei momenti di difficoltà la politica deve saper offrire soluzioni e non tentare vergognose speculazioni». Ma purtroppo la situazione non offre grandi margini di manovra. Ammonta infatti a circa un miliardo di euro il maggior disavanzo che la Regione siciliana dovrà gestire entro la fine della legislatura, sempre che la cifra non aumenti dopo che la Corte dei Conti avrà concluso l’esame del rendiconto dell’anno scorso. Cifre che potrebbero portare la Regione a valutare un blocco della spesa da ora alla fine dell’anno. 

«Oggi il disavanzo finale della Regione siciliana è di 7 miliardi e 300 milioni, il frutto di circa 30 esercizi finanziari – ha detto Musumeci – Abbiamo nominato un esperto per fare emergere i residui del passato non accertati e avviare con la Corte dei Conti un definitivo piano di risanamento dei conti della Regione, ma per farlo abbiamo bisogno di avere un quadro completo».

Dei 7,3 miliardi di euro di disavanzo definitivo, 6,286 miliardi sono stati già spalmati dalla Regione nei bilanci dei prossimi 30 anni. «Stiamo portento avanti una sorta di operazione verità e man mano che la verità emerge qualcuno si occupa di minimizzare gettando il pallone dall’altra parte. Ma le responsabilità sono negli atti – ha detto Musumeci – La vicenda finanziaria non si può ascrivere a questo governo. Trent’anni di mala gestione in cui nessuno può dire non c’entro, riguarda tutti: centrodestra e centrosinistra».

Tutto ruota attorno al decreto legislativo 118 del 2011, una sorta di riforma contabile che prevedeva l’armonizzazione dei sistemi di tutti gli enti locali. «Se nel 2015 il governo avesse fatto una verifica dei residui oggi non saremmo in queste condizioni – aggiunge il governatore- Se nel 2015 quel governo avesse fatto il proprio dovere noi oggi avremmo spalmato quel debito in tre decenni e non avremmo ulteriormente appesantito il bilancio della Regione. Ma nel 2015 noi eravamo all’opposizione, non sostenevamo quel governo».

Musumeci ha poi aggiunto: «Ho voluto scrivere al presidente dell’Ars per prudenza. Potevamo procedere ma ho preferito aspettare il giudizio della Corte dei Conti. Nel frattempo si può benissimo portare all’approdo le norme che non richiedono un impegno di spesa».

«Ci sono tante riforme proposte dal governo chiuse nei cassetti dell’Ars. Cosa si aspetta ad approvare la legge sui rifiuti? Si può fare in due settimane: perché si vuol tenere la Sicilia sotto la spada di Damocle? A chi serve dopo un anno non approvare questa legge? Per dire che il governo Musumeci non ha approvato la riforma o per garantire qualche posizione di rendita?» si è chiesto Musumeci.

Il governatore si è soffermato sui disegni di legge fermi all’Ars: «Il ddl sui consorzi di bonifica che darebbe dignità ai lavoratori e serenità agli agricoltori; il riordino dell’istituto zooprofilattico, la riforma della polizia locale, gli interventi urgenti in materia di abusivismo lungo corsi acqua, la riforma dell’Ipab, il ddl sul tabagismo». «Sono tutte proposte di riforma di questo governo che rimangono ancora nei cassetti dell’Ars – ha affermato – L’opposizione invece di fare terrorismo cominci a fare gli interessi della Sicilia, accelerando la discussione di questi ddl. Inutile presentarne altri, aspettiamo che quelli proposti vengano approvati, poi ne depositeremo altri 3-4». 

«Io da questo momento non faccio più sconti a nessuno, il Pd ha guidato per 7 anni questa Regione e da loro mi aspetto collaborazione e responsabilità» ha aggiunto Musumeci

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