Catania – «La Sicilia è al centro di una stagione nuova di Anas, abbiamo tre miliardi di euro di potenziali investimenti, molti dei quali già in corso. Qui c’è stata una storia negativa in passato che vogliamo invertire e credo che i segnali ci sono tutti: troviamo dei segnali di collaborazione, speriamo di fare presto e bene, ma c’è tanto da fare». Lo ha detto il ministro a Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio a margine di un convegno su Mobilità sostenibile dell’Anci a Catania.
«Il Codice degli appalti e dei contratti, che chiarisce i ruoli dei soggetti coinvolti, è la cura e non la malattia per le opere pubbliche in Italia». Ha continuato il ministro. «In questi giorni si levano allarmi per il blocco dei lavori e degli investimenti in opere pubbliche – ha osservato Delrio – ma i dati dei bandi dicono che dai 18 miliardi del 2013 siamo passati a 30 miliardi nel 2015 con un incremento di oltre il 60%. Con un trend nei primi mesi del 2016 in crescita: 11,6 miliardi rispetto a 8,4 miliardi del 2015».
«Qualcuno dice che si è fermato il mercato delle opere pubbliche – ha osservato il ministro – ma non è così: il codice degli appalti non lo fa fermare. Ovviamente c’è bisogno di un mese o due di adattamento, ma se fossero questi i tempi ne varrebbe davvero la pena visto che per un’opera di 50 milioni ci vogliono più di 10 anni in Italia perché non ci sono i progetti, le imprese e le stazione appaltanti adeguati». «Le opere pubbliche – ha concluso Delrio – sono il grande malato di questo Paese. La fatica delle nuove regole esiste ed è comprensibile. Ogni terapia forte ha qualche effetto collaterale. Ma bisogna essere molto distratti per confondere la cura con la malattia». «Stiamo lavorando sulla continuità territoriale per la Sicilia e speriamo di dare una soluzione definitiva nelle prossime settimane. Deve venire fuori un contratto triennale, stabile senza dovere discutere ogni mese per tutta la regione».