LA CATTURA DI MATTETO MESSINA DENARO
Meloni a Palermo: «Italia orgogliosa dei suoi investigatori, il 16 gennaio sia giorno della lotta alla mafia. Ma ancora non è sconfitta»
La presidente del Cosngilio dopo l'ìincontro con magistrati e forze dell'ordine che hanno collaborato all'arresto del superboss latitante da 30 anni
«Ho detto al Procuratore capo, agli investigatori tutti che l’Italia è fiera di loro». Con queste parole la premier Giorgia Meloni ha spiegato il senso della sua visita alla procura di Palermo dove ha incontrato il procuratore Maurizio De Lucia e i vertici dei carabinieri dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro.
La premier ha parlato di «giornata storica, un giorno di festa per le persone per bene, per le famiglie delle vittime della mafia, perché il sacrificio di tanti eroi non era vano». «Noi siamo abituati a ricordare soprattutto chi si sacrifica col sacrificio più estremo per la lotta alla mafia ma poi ci sono persone che sacrificano tutta la loro esistenza per raggiungere questi obiettivi: mi piacerebbe immaginare che questo possa essere il giorno in cui viene celebrato il lavoro di questi uomini e queste donne, è una proposta che farò, è un giorno di festa per noi che possiamo dire ai nostri figli che la mafia si può battere».
«Non abbiamo vinto la guerra, non abbiamo sconfitto la mafia ma questa battaglia era una battaglia fondamentale da vincere ed è un colpo duro per la lotta alla criminalità organizzata», ha detto ancora il presidente dl Consiglio.
«Non voglio fare polemica su queste cose. Non penso che la lotta alla mafia possa essere un tema divisivo. Chi tenta di fare della lotta alla mafia un tema divisivo fa un favore per paradosso alla criminalità organizzata – ha spiegato la premier -. È una battaglia che dobbiamo condurre tutti insieme, su questo eviterei di fare a chi è più bravo di chi».
«Su questo posso dire che il governo, la politica, lo Stato, devono sostenere chi si occupa ogni giorno concretamente di questo – ha aggiunto Meloni -. È quello che il governo ha fatto sin dal suo primo provvedimento, voi lo sapete bene. E spero che su queste materie piuttosto di usarle per fare polemica, si voglia lavorare tutti insieme, se ci si crede davvero. Io ci credo davvero e sono disposta a lavorare su questo tema con tutte le persone di buona volontà».
Un messaggio alla parte sana di Palermo, come quelli che davanti alla clinica hanno applaudito all’arresto di Messina Denaro? – è stato chiesto alla premier. «Non verranno lasciati soli, il messaggio è di continuare a credere che lo Stato può dare risposte migliori, che lo Stato c'è, si occuperà di loro, faremo del nostro meglio perché non debbano mai trovarsi nella disperazione di dover fare una cosa che non vogliono mai fare. Ma devono avere anche l’alternativa e noi dobbiamo costruire l'alternativa, dobbiamo fare tutto quello che possiamo, perché quello è lo strumento più efficace nella lotta al cancro della mafia».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA