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Mattarella da Militello Val di Catania alza la voce per l’Italia “minore”: «Garantire servizi adeguati in tutto il Paese»

In un intervento che non era previsto dal cerimoniale, il Capo dello Stato ha lanciato un'esortazione in favore delle aree interne

Di Alfredo Zermo |

Dalla piccola Militello Val di Catania, dove oggi ha inaugurato la scuola “Pietro Carrera” dopo lavori diristrutturazione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un intervento che non era previsto dal cerimoniale ha lanciato un appello in favore della cosiddetta Italia “minore” quella delle aree interne, delle aree montane, dei paesini che vivono lo spopolamento e l’isolamento. «È indispensabile – ha detto il capo dello Stato – garantire nel territorio intero del nostro Paese servizi adeguati, collegamenti adeguati e condizioni di pienezza di cittadinanzaper tutti i cittadini, per tutte le donne e gli uomini del nostro Paese».

«Nel nostro Paese, nel nostro Bel Paese – ha aggiunto Mattarella – tante città, come Militello Val di Catania, tante aree interne o montane sono protagoniste della storia. Le aree interne, montane, delle piccole isole coprono il 60 per cento del nostro territorio, ci vivono 13 milioni di nostri concittadini. Sono per il nostro paese una ricchezza non solo storica e di memoria. Conservano una immensa ricchezza di patrimonio artistico e culturale. Che fa parte essenziale, protagonista dell’attrazione che il nostro Paese esercita nel mondo per la sua cultura, la sua arte, la sua storia, il suo modello di vita. Sono aree che richiedono, quindi, un intervento costante».

I problemi

«E’ vero – ha ricordato Mattarella – come sanno bene i sindaci, vi è un problema che riguarda le comunicazioni, una quantità di servizi che vanno garantiti nell’interesse dell’intero Paese, non soltanto delle comunità interne».

Il presidente Mattarella ha ricordato che «ci sono gli strumenti moderni che consentono ormai di rispondere a questa esigenza: il digitale consente di annullare le distanze e l’isolamento di un tempo delle campagne, delle montagne. Occorre procedere velocemente in questa direzione».

«Da Militello parte una esortazione – ha detto ancora il Capo dello Stato – una condivisione di opinioni che non è soltanto nell’interesse di questa città, ma di tutti i Comuni del nostro Paese grandi e piccoli di pianura di montagna, di area interne che avvertono quanto il vincolo nazionale sia essenziale per ciascuno di loro, quando sia indispensabile, quindi garantire nel territorio intero del nostro Paese servizi adeguati, collegamenti adeguati e condizioni di pienezza di cittadinanza per tutti cittadini per tutte le donne e i giovani del nostro paese».

Grazie

Il presidente della Repubblica ha concluso con i ringraziamenti. «Grazie per la vostra calorosa accoglienza. Non era previsto che io parlassi – ha detto – ma non riesco a resistere al desiderio di rivolgere un saluto a tutti ringraziando il sindaco Giovanni Burtone per l’invito a venire, un saluto al ministro Musumeci nella sua città, al presidente della regione, Schifani, dell’Ars, Galvagno, al sindaco di Catania, Trantino, e al sindaco Giovanni Burtone per la lunga amicizia che ci lega, come ha lui stesso ricordato».

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella al termine del suo intervento al Palazzetto dello Sport di Militello Val di Catania ha lasciato il piccolo comune per fare ritorno a Roma. Il Presidente della Repubblica è stato saluto da un lungo e caloroso applauso dei cittadini.

Il sindaco

Il sindaco di Miltello in Val di Catania, il parlamentare regionale del Pd Giovanni Burtone, nel suo intervento aveva sottolineato come le piccole comunità «soffrono il ridimensionamento dei servizi che riguardano sanità, scuola e trasporti. Bisogna fermare questo processo, occorre combattere la dispersione scolastica e il rischio di isolamento. Spesso vedono i propri figli partire per studiare, lavorare, affermarsi in luoghi lontani, ritornare nelle feste comandate e avere un cuore sanguinante perché le radici sono forti e fa male andare via». Burtone ha auspicato «una visione e il convogliare nuove energie per tornare a dare speranza a questi luoghi».

Il sindaco, nel suo intervento, ha anche toccato i temi dell’ambiente e della crisi idrica ricordando che in Sicilia «non piove e non nevica da anni» e che «il negazionismo non serve». «La nostra agricoltura e la natura di questi luoghi – ha aggiunto – sta cambiando e anche questo ci preoccupa. Abbiamo l’obbligo di lasciare alle generazioni che verranno un mondo ospitale e preservando il bene prezioso dell’acqua».

«Non si dimentichino queste nostre aeree interne – ha concluso Burtone – che meritano un futuro e che le agende istituzionali a tutti i livelli devono rimettere al centro dei lavori la coesione e la tenuta di questi territori che sono fondamentali e preziosi anche per le cinture metropolitane. Senza di noi non c’è coesione e non c’è Italia». E la parole di Mattarella hanno dato un po’ di speranza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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