Manovra regionale, passo avanti
Manovra regionale, passo avanti fra tabella H e quasi botte Pd-M5S
Ok dalla commissione: 250 mln ai forestali, royalties per i centri storici
PALERMO. Stanchezza e polemiche, alimentate dalla mancanza di risorse finanziarie, hanno preso il sopravvento in commissione Bilancio dell’Ars, che nella nottata di ieri ha dato il via libera al disegno di legge di stabilità. Scontri verbali non erano mancati nei giorni precedenti tra il presidente della stessa commissione, Vincenzo Vinciullo, e il capogruppo della “Lista Musumeci”, Santi Formica. Ma tutto era finito lì. Invece, si è arrivati quasi allo scontro fisico tra il “grillino” Giorgio Ciaccio e il vice capogruppo del Pd, Giovanni Panepinto.
QUASI RISSA TRA PANEPINTO (PD) E CIACCIO (M5S)
Secondo alcune ricostruzioni, dopo un lungo battibeccare, Panepinto avrebbe strattonato, afferrandolo per un braccio, Ciaccio: «Un atto incivile – si legge in una nota dei pentastellati – e gravissimo che non può passare inosservato. Chiederemo al presidente dell’Ars, Ardizzone, la sospensione del deputato Panepinto». Per protesta i componenti la commissione Bilancio dell’Ars del M5s, hanno abbandonato l’Aula. «Pur se rammaricato per l’aspra discussione verificatasi in commissione Bilancio – ha sottolineato Panepinto – mi preme precisare che sentire deridere ed apostrofare negativamente il duro lavoro messo in campo per impedire l’aumento dei canoni irrigui a carico degli agricoltori, già penalizzati dalla crisi del comparto, così come la ricerca di risorse per gli agricoltori di Licata e Palma di Montechiaro, che hanno visto nell’ottobre dell’anno scorso radere al suolo le proprie serre, ed il tentativo di salvare i consorzi universitari, in particolare quello di Agrigento, fa certamente male e porta ad inasprire gli animi. Il continuo e sistematico attacco al lavoro del Partito democratico subito per sette giorni e sette notti, è una pratica difficile da tollerare e che lascia l’amaro in bocca ed esaspera».
Durante le lunghe sessioni di lavoro della commissione Bilancio, sono emerse chiaramente anche le divisioni all’interno del Pd: ciò che andava bene per i renziani non era condiviso dai cuperliani. Tant’è che, ad un certo punto, Panepinto e Mario Alloro decidevano andare via. «Il numero legale – ha rilevato il presidente Vincenzo Vinciullo – è stato garantito dalla responsabile presenza di tre esponenti dell’opposione: Marco Falcone e Riccardo Savona di Forza Italia e Roberto Clemente del Pid». Un vero e proprio assalto alla diligenza, nelle fasi finali della seduta, si è verificato al momento di votare l’art. 18 della Finanziaria, ovvero la famigerata “tabella H”, riproposta col titolo: «Rifinanziamento di ulteriori leggi di spesa». Sono volati emendamenti di ogni genere dai 20 mila ai 100 mila euro.
La confusione è stata sovrana. Cognizione di come è stata spartita la torta, si potrà avere domani quando il “nuovo” testo del disegno di legge di stabilità sarà trasmesso alla presidenza dell’Ars. «Con la “tabella H” – ha aggiunto Vinciullo – sono finanziati enti come quello per i ciechi ed altre istituzioni importanti. C’è qualche emendamento dubbio, ma si vedrà in Aula». Con un emendamento di Falcone (Fi), è stato rifinanziato con 3 milioni e 140 mila euro il fondo per le scuole paritarie che torneranno ad avere circa 2 mila euro di contributo per classe. «Molto meno – ha detto Falcone – dei 19 mila euro dati dallo Stato nel resto del Paese, ma c’era il rischio che non venisse dato nulla». Il grosso della manovra finanziaria, è assorbito dai lavoratori stagionali della forestale per i quali sono stati stanziati 250 milioni di euro.
È stato approvato un emendamento che bloccherà il “turn over”, mentre la riduzione delle indennità degli amministratori comunali non sarà immediata, ma entrerà in vigore dopo le elezioni per il rinnovo degli organi amministrativi. Con un emendamento firmato da Nello Dipasquale (Pd), si introduce il principio che i comuni che incassano royalties per l’estrazione di petrolio o gas nel proprio territorio, ne debbano destinare una parte al recupero dei centri storici, specie se compresi nella lista Unesco, come Ragusa Ibla e per ridurre la pressione fiscale. Il 30% dovrà essere destinato ai comuni del Libero consorzio di comuni. Per i Consorzi di bonifica è prevista una spesa di oltre 50 milioni di euro, comprese le risorse per le garanzie minime occupazionali. Per il rinnovo dei contratti dei precari degli enti locali, sono disponibili 183 milioni di euro. La parte rimanente sarebbe compresa nei 500 milioni di spesa congelata nell’attesa che il governo nazionale, trasferisca alla Regione questa somma.
«La coperta è sempre più corta – ha rilevato Vinciullo – le risorse sempre meno. Peraltro, il decreto legislativo n. 118 del 2011, non consente più di utilizzare i soldi non spesi negli anni precedenti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA