ROMA – «Venezia è nel dramma, ma non solo Venezia. Altre città e Regioni sono state travolte dal maltempo. Penso alla Basilicata con Matera, la capitale europea della cultura, penso alla Puglia, alla Calabria, alla Sicilia. E nessuno ne parla, Nessuno. Non esistono regioni di serie B, dobbiamo occuparci di ogni singolo italiano, di ogni singola famiglia, di ogni singolo lavoratore, di ogni singolo commerciante. L’Italia sia unita, perché unita trova la sua forza». Così in un post il ministro degli Esteri e leader Cinque Stelle, Luigi Di Maio, punta il dito contro quello che considera una sorta di black out mediatico nei confronti dei disagi e dei danni provocati dai temporali nelle città del Sud.
Ed in effetti in questi giorni sui social l’Italia sembra dividersi tra chi rilancia l’allarme a Venezia per l’acqua alta e chi, postando foto dei fiumi di fango per le strade di Matera, sostiene che la città lucana è stata dimenticata a favore della Serenissima. Tra post e commenti serpeggia la convinzione, di molti, che Venezia – gioiello turistico del Nord del Paese che ha come governatore il leghista Zaia – sia una città «coccolata dalla destra». Mentre Matera, già capitale della cultura, resta la cenerentola di cui «prende le difese dalla sinistra». In molti sui social infatti segnalano come, a fronte delle tante iniziative di supporto alla città di Venezia non è stato fatto lo stesso con Matera. Dibattito social che Di Maio sembra riprendere nel suo post.
«La cosa importante ora – ha poi spiegato Luigi Di Maio ai giornalisti a Guardia Sanframondi (Benevento) che lo incalzavano sull’argomento – è aiutare Venezia ed i veneziani, ma allo stesso tempo trattare tutte le città allo stesso modo».
«In queste ore è stata colpita Matera, e anche se ci dicono che i danni non sono ingenti bisogna andare incontro al sindaco – aggiunge il leader del M5S – Napoli stamattina ha avuto difficoltà, come il resto della Campania. La Puglia e la Calabria hanno avuto difficoltà e nei giorni scorsi. Ieri ho sentito il sindaco di Ispica dove il 25 ottobre ci sono state addirittura delle vittime. Per me è importante che si affrontino le emergenze territoriali dovute al dissesto idrogeologico a pari modo». «Ovviamente non stiamo parlando più di un problema legato solo ed esclusivamente ai fenomeni atmosferici: c’è un cambiamento climatico in atto che non si batte col negazionismo ma con nuove politiche compatibili con l’ambiente» conclude il ministro degli Esteri.