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Il sospetto

M5S su premi rendimento ai regionali: «Conversione sulla via delle urne»

Il capogruppo del Movimento grillino all’Ars, Giovanni Di Caro critico sull'accordo siglato da governo e sindacati sul riconoscimento ai dipendenti della Regione

Di Redazione |

«I dipendenti regionali sono fannulloni o meritano un premio? Il presidente Musumeci si metta d’accordo con se stesso. Un giorno si sveglia e li definisce "incapaci e inetti" aggiungendo che "vanno sanzionati", come disse testualmente il 21 luglio 2020. A distanza di un anno e mezzo, proprio in questi giorni, forse animato dallo spirito natalizio, si trasforma in Babbo Natale e distribuisce a tutti i premi di rendimento». Lo dice il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, Giovanni Di Caro. "Musumeci – afferma Di Caro – ci dica come è avvenuta la trasformazione dei dipendenti da 'incapaci" a bravissimi e quali sono stati i criteri – ci auguriamo basati sul merito – adottati per l’attribuzione dei premi di produttività. Il sospetto che quella del presidente sia una conversione sulla via delle urne, purtroppo, è fortissimo».

La polemica del M5S è sollevata in merito alla decisione del governo regionale di riconoscere premi di rendimento da un minimo di 800 euro per la categoria più bassa a un massimo di 1.800 per i funzionari di grado più alto, con un costo per la Regione siciliana di oltre 27 milioni di euro a cui vanno aggiunti 10 milioni e 608 mila euro per gli straordinari. E’ quanto guadagneranno i dipendenti regionali siciliani in L'accordo è stato siglato tra i sindacati e il Governo regionale.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA