«Tutto si può dire e scrivere ma non che quello nato da pochi giorni sia il MoVimento 5 Stelle, è un partito che potremmo chiamare Partito delle Stelle ma nulla c’entra con Il MoVimento 5 Stelle».
E’ il duro attacco lanciato, sui social, dal deputato Riccardo Nuti, rientrato da poco nel movimento dopo la sospensione per il suo coinvolgimento nel processo per le firme false di Palermo, che lo vede imputato con altri due deputati.
«Va, intanto, notato che molti quotidiani hanno pubblicato le regole un giorno prima che fossero scritte nel blog di Grillo, le regole e info scritte dai giornali si sono rivelate vere e non fake-news o bufale – denuncia Nuti- Come hanno fatto i giornali ad averle? Questo vuol dire che non sempre i giornali scrivono bufale o fake-news e che qualcuno internamente le fornisce ai giornali…».
E ancora: «Il Partito delle Stelle può piacere o meno quindi nulla di male in questo, anzi a molti magari piace di più così rispetto al Movimento 5 Stelle, è lo stesso statuto di questo cosiddetto Partito delle Stelle a dire e scrivere chiaramente cosa è, basta leggere. Cosa scrive il Partito delle Stelle nei suoi documenti fondanti? Ecco alcuni elementi». Ed elenca alcune delle nuove regole: «Nel Movimento 5 Stelle abbiamo sempre attaccato pesantemente i parlamentari dei partiti che erano costretti a dare una cifra fissa al partito ( ad esempio il PD). Lo stesso Movimento 5 Stelle ha parlato di milioni di euro esentasse e di pizzo alla democrazia. Nel Partito delle stelle invece i parlamentari sono costretti a pagare 300 euro al mese al partito – spiega – Eleggendo 220 parlamentari (numeri dati dalle proiezioni) equivalgono, in una legislatura di 5 anni, a quasi 4 milioni di euro al Partito delle Stelle».
E prosegue: «Il MoVimento 5 Stelle ha sempre difeso e rispettato la Costituzione italiana arrivando, per questo, anche a salire sul tetto della Camera dei Deputati. Il Partito delle Stelle invece la viola e introduce degli obblighi incostituzionali (una delle più gravi violazioni che si possa fare in Italia) come l’obbligo per i parlamentari di votare la fiducia al Partito delle Stelle. Esattamente l’opposto di quanto detto in questi anni dal MoVimento 5 Stelle che ha attaccato duramente i parlamentari del PD e della maggioranza che votavano la fiducia su qualsiasi provvedimento di legge accusandoli di essere “schiavi”, “di non essere persone libere”, “servi”». Riccardo Nuti non sarà ricandidato alle parlamentarie, come deciso dal M5S.